San Ferdinando di Puglia  è un comune italiano di 13 664 abitanti della provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia. Fino al 2004 ha fatto parte della provincia di Foggia.

Fondato da Ferdinando II delle due Sicilie, si trova alla sinistra del fiume Ofanto, su una piccola collina che domina sui territori limitrofi, a quota 68 m s.l.m.

Fondato nel 1847 come colonia agricola, derivata dall’antico borgo di San Cassano, al fine di tentare di risollevare alcuni problemi di carattere economico e sociale che affliggevano la parte meridionale del Tavoliere. L’idea di fondare una colonia agricola nella zona fu concepita dal giovane monarca Ferdinando II di Borbone in occasione del suo viaggio ufficiale attraverso il regno, svoltosi nel 1831. Il progetto socio-economico della colonia che fu presentato nel 1839 dall’intendente di Capitanata, Gaetano Lordi.

Nel 1848 prese la denominazione di San Ferdinando, in onore del re santo Ferdinando III di Castiglia e León, patrono del monarca delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone. Successivamente al toponimo fu aggiunta la denominazione di Puglia in modo da distinguere la cittadina dall’omonimo comune della Calabria.[4]

La città di San Ferdinando, sin dalle sue origini, pone le sue radici nel settore primario e nella coltura di prodotti tipici del luogo, quali in primo luogo pesche e carciofi, viti e olivi, che da anni oramai hanno portato alla ribalta, in campo sia nazionale sia internazionale, i prodotti che questa terra, con amore e dedizione dei suoi contadini, produce.

Tra i monumenti e i luoghi di maggior rilievo di San Ferdinando di Puglia, imponente è la Torre dell’Orologio, risalente agli inizi del XX secolo, dalla forma ottagonale e sormontata sulla sommità da una sirena che suona ogni giorno puntuale alle otto del mattino e a mezzogiorno.

Al centro dell’elegante piazza Trieste (oggi Piazza Giovanni Paolo II) negli ambienti dell’ex Palazzo di Città, eretto nel 1847 e ristrutturato si dislocano le stanze che ospitano il Museo Civico cittadino.

Nel lontano 1984 prende vita il Museo Civico di San Ferdinando di Puglia che ospita una ricca collezione di materiale che va dal Neolitico all’Alto Medioevo: diversi sono i reperti dell’Età del Bronzo rinvenuti nell’area ipogeica di Terra di Corte. Non mancano testimonianze dell’Età Romana: monete, epigrafi, fino ad arrivare alle ceramiche medievali.

Negli anni cinquanta e sessanta il comune conobbe moderatamente il fenomeno migratorio, in particolare verso Milano e Torino. [1]

San Ferdinando di Puglia Anni ’60

Il fratello Domenico Ferreri detto Mincuccio, originario di San Ferdinando di Puglia lavorava come potatore, si trasferì a Troia (Fg) per lavoro, lì conobbe il fr. Antonio Barile, che faceva delle squadre  di operai per la potatura degli alberi. Antonio e Giuseppe Iannelli di Troia gli parlavano di Gesù.

Domenico era un fervente cattolico, ostile ai principi religiosi evangelici. Scherniva i fratelli, che gli rivelavano le grandi opere del Signore, realtà a lui sconosciute. Nonostante la sua caparbietà, voleva conoscere “la Verità” ponendo molte domande su Gesù e sul suo sacrificio alla croce.  Furono le parole del canto 256 dell’innario Inni di Lode, ”Ei morì per me“ (di Michele Palma, pioniere italo-americano di Torremaggiore), che Antonio cantava mentre lavorava, a compungere il suo cuore. Si recò in chiesa, angosciato chiese scusa ad Antonio per il suo comportamento. Comprese che Gesù “è l’unica via per il cielo”. «Infatti  non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio  per la salvezza di chiunque crede…» Rom. 1:16. Nacque tra loro un’amicizia fraterna.  Antonio con pazienza gli spiegava le sacre Scritture.[2] (intervista di Emma ed Èlia Barile).

Domenico, accettò Gesù come suo Salvatore, chiese di essere battezzato in acqua e insieme a sua moglie Maria Grimaldi, fu battezzato a Troia. Dopo qualche anno ritornarono a San Ferdinando, i famigliari e i compaesani li accolsero come traditori perché avevano rinnegato la religione cattolica. La moglie scoraggiata non proseguì il cammino cristiano.

Infiammato dall’amore di Dio per la salvezza delle anime, quantunque contrastato, ma persuaso, annunciava l’Evangelo. Aprì la sua casa al servizio del Signore. Per breve tempo. Le riunioni di culto si tenevano in casa in una maniera spontanea e semplice con cantici, lettura della Parola e preghiere. Dio benediceva la sua opera. Il numero dei fedeli prosperava.

Per esigenza di spazio, la comunità si trasferì in via Gorizia 5, in casa della sorella Giacomina per alcuni anni, dopo in casa di Carlo Garofalo, sempre in via Gorizia.

Da Postangeloni, il fratello Pasquale e il fratello Donato Rossi con Teresa sua moglie, per dodici anni, con la fisarmonica accompagnarono i cantici durante il culto.

Le sorelle Francesca e Filomena  Colangelo di Postangeloni  erano  le monitrici della scuola domenicale.[3]

La chiesa fu costretta a un nuovo trasloco in casa del fr. Nunzio Valerio. L’esigenza di un locale di culto era pressante nel cuore dei fedeli, soprattutto di Domenico, il quale chiese ad Antonio Barile di collaborare con lui a San Ferdinando e di aprire un locale di culto dicendogli: “Antò, dammi una mano perché io non ho la stoffa per fare il pastore”. In quel tempo Antonio si era trasferito a Foggia, gli promise che la domenica avrebbe collaborato con lui.

Un’armoniosa evangelizzazione – Da Foggia, un gruppo di giovani entusiasti di annunciare l’Evangelo andò  a San Ferdinando distribuendo opuscoli di letteratura cristiana,[4] cantando per le strade inni gioiosi al Signore. In quel tempo, i bambini giocavano per le strade, si unirono al gruppo chiedendo: “ce ne date uno anche a noi?” Le sorelle contente diedero loro anche delle caramelle, insieme giravano per le strade felici. Le successive volte i bambini si unirono a loro sia per le caramelle e sia per gli opuscoletti, le sorelle gli chiesero se volevano ascoltare la storia di Gesù e dei racconti biblici, questi domandarono ai genitori, che acconsentirono. La sorella Èlia Barile, con la fisarmonica insegnava loro dei cantici tra cui uno che metteva molta allegria ai bambini: “Con questa mia spada combattere  io  vo, io sono un soldato un vero soldato anche se piccino a predicar io vo  a tutto il mondo inter la verità. Parapapà, parapapà …parapapà …” tenendo in alto la Bibbia. Preparata una piccola recita, parteciparono anche i genitori e alcuni di loro si convertirono.

Il seme salvifico dell’Evangelo fu sparso – Nel lontano 1955/56 tramite il fratello Antonio Cirocco, a San Ferdinando, diverse famiglie  credettero alla Parola di Dio. Si riunivano in casa di una sorella.[5] I fedeli, che desideravano avere un locale di culto, lo affittarono per otto mesi, ma le autorità ne vietarono l’apertura perché il fr. Antonio non aveva la residenza a San Ferdinando e il locale doveva essere adibito a locale di culto evangelico.

Pentecostali perseguitati – Negli anni ’50 ci fu una grande persecuzione, in seguito alla circolare Buffarini Guidi. Il 9 aprile 1935 Buffarini Guidi emanò una circolare ai prefetti, il cui contenuto vietava il culto pentecostale in tutto il territorio nazionale in quanto, era ritenuto  nocivo all’equilibrio psico-fisico della razza umana. Quel provvedimento, considerato il più grave atto d’intolleranza religiosa che sia stato compiuto in Italia, ebbe  gravi ripercussioni sulla vita di tantissime persone, causando profonde sofferenze alle comunità pentecostali presenti su tutto il territorio. Nella memoria storica delle nostre chiese, alcune hanno avuto persone direttamente coinvolte in quelle vicende. Vi sono narrazioni incredibili di quello che accadde: persone portate via di casa e messe in galera, riunioni di culto interrotte; gente che venne arrestata e mandata al confine per il semplice motivo di essere pentecostale e altre scelleratezze compiute verso persone timorate di Dio. Nel 1955 l’infamante circolare, fu abrogata, ma prevaleva l’influenza del clero e dei preti del paese. Dagli anni ‘60 in poi le chiese pentecostali sono state lasciate un po’ in pace.

Nel 1965 – Benché la legge fosse stata abrogata, le autorità religiose istigavano i ragazzi a fare dei dispetti lanciando sassi, immondizia  ed altro, dietro la porta del locale, interrompendo il culto. I mariti delle sorelle denunciavano quanto accadeva ai carabinieri. Ancora oggi, in molte parti del mondo, i cristiani sono perseguitati, uccisi a causa della loro fede. La chiesa del Signore fin dalle sue origini è stata sempre perseguitata, maltrattata, tribolata “di loro il mondo non era degno” Ebrei 11: 37-38. Buffarini Guidi fu condannato a morte e fucilato alla fine della seconda guerra mondiale.

La fede trionfa sulla paura. – Nessun tipo di persecuzione, che nasca da circostanze personali o da leggi dello stato, potrà mai fermare o ridurre al silenzio l’Evangelo, proprio perché “la Parola  di Dio non è incatenata” 2° Timoteo 2:9.

La costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello stato italiano. Fu approvata il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore l’1 dicembre 1948.  L’articolo ventuno dice: “Tutti hanno diritto di manifestare liberalmente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Prima della costituzione, durante il ventennio fascista, non si poteva pensare liberamente. L’articolo 21 “ci ha liberato dalla paura e dall’obbligo di aver paura”.  “ Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio riposa su di voi.” 1 Pietro 4:14 “Ti combatteranno, ma non ti vinceranno, perché tu appartieni a Dio”.  Ger. 1-19.

Il fr. Antonio Barile narra del locale di culto. – Il desiderio di costruire un locale di culto al Signore era crescente tra i fratelli, particolarmente per il fr. Domenico. Fu acquistato il terreno in via Napoli vicino alla casa, dove si riunivano. Nel 1968/69 iniziarono i lavori di costruzione, grazie al contributo del fr. Antonio Barile, dei fratelli e sorelle della comunità locale e di alcune chiese consorelle della provincia e un’offerta dall’America. “fu edificata una casa per il Signore”.

Apertura del locale di culto.Con gioia portiamo a conoscenza dei lettori che il giorno 18 ottobre 1970, abbiamo inaugurato il nuovo locale di culto, alla gloria di Dio.[6] Sono intervenuti molti fedeli della provincia e persone simpatizzanti che, per la prima volta hanno ascoltato il messaggio della Parola di Dio predicata dal fr. Giovanni Ferri. La realizzazione di questo locale è stata possibile grazie alle generose offerte di alcuni fratelli. Di questo siamo grati al Signore. Vogliate essere nostri collaboratori nella preghiera, affinché la Parola “seminata” possa portare frutto per la gloria di Gesù. – Antonio Barile

La chiesa prospera. È con gioia nel Signore che comunichiamo a tutti i lettori del “Risveglio” le celestiali benedizioni ricevute il giorno 4 aprile u.s. in occasione del culto di Battesimi e S. Cena tenuto nel nuovo locale che abbiamo da poco ultimato di costruire in S. Ferdinando di Puglia.[7] Tre credenti nel Signore Gesù Cristo hanno ubbidito al Battesimo. Ringraziamo il Signore per la Sua presenza nel mezzo di noi, e ringraziamo anche tutti i fedeli in Cristo intervenuti.   – Antonio Barile

“Noi canteremo di gioia per la tua vittoria, alzeremo bandiere nel nome del nostro Dio” Salmo 20:5

In un servizio battesimale tenuto nella chiesa di San Ferdinando dodici credenti sono scesi nelle acque testimoniando di voler restare fedeli al Signore per il rimanente della loro vita.[8] Questi credenti provengono uno dalla comunità di San Ferdinando uno da Margherita di Savoia, uno da Postangeloni, tre dalla comunità di Stornarella e sei dalla nascente comunità di Trinitapoli, in cui vi è un piccolissimo gruppo di fedeli, dodici in tutto, che nonostante l’opposizione di una setta in contrasto con la verità, vengono grandemente benedetti dal Signore e sette di loro sono stati recentemente battezzati nello Spirito Santo. Dopo il servizio battesimale ci siamo raccolti intorno ai simboli del pane e del vino e abbiamo ricordato la morte del Signore Gesù celebrando la Santa cena. Nell’occasione di questa festa cristiana è stato tra noi il fratello Giovanni Ferri, pastore della chiesa di Foggia, il quale è stato particolarmente unto da Dio nella predicazione della Parola. Anche a Postangeloni è stato tenuto un culto con la celebrazione della Santa Cena e tutti i credenti hanno gioito nella presenza del Signore e sono stati grandemente incoraggiati dalla Parola predicata dal fratello Angelo Campagna. Chiedo alla fratellanza di pregare, affinché il Signore sviluppi la Sua opera in questa contrada. Vogliate pregare anche per me affinché il Signore ci aiuti in ogni cosa, recentemente abbiamo potuto presentare la verità a molti conoscenti anche nella triste circostanza della dipartita di una mia nipotina di quindici mesi. Al signore sia ogni lode. – Cirocco Antonio

È con gioia che comunichiamo ai lettori del risveglio pentecostale che il Signore continua la sua opera salvando anime e benedicendo il suo popolo. Il giorno 6 agosto quattro credenti hanno ubbidito al comandamento del battesimo a testimonianza della loro appartenenza a Cristo Gesù, uno di questi credenti era stato precedentemente battezzato nello Spirito Santo.[9] Questi fedeli appartengono alla nascente comunità di Trinitapoli. Nella stessa riunione è stata ricordata la morte di Gesù con la partecipazione dei simboli che ci ricordano il Suo sacrificio. Il signore si è usato del fratello Giovanni Ferri per ammaestrare i nostri cuori con la sua santa Parola. Siamo grati a Dio per il ministero di questo caro fratello. Abbiamo avuto modo di predicare la parola di Dio pubblicamente anche in occasione di un funerale; molte persone hanno ascoltato con riverenza il messaggio di conforto e di esortazione presentato dal fratello Pasquale Pastore. Siamo grati a Dio per quanto egli fa per noi e preghiamo che la Sua Parola predicata trovi luogo in molti cuori. – Antonio Cirocco

Caduto dall’albero. Il fr. Ferreri nel potare un albero, cadde accidentalmente rompendosi una gamba, questo gli provocò una grave invalidità, tanto da non poter più fare questo lavoro faticoso e difficoltoso.  La gamba non solo si era accorciata di parecchi centimetri ma era costretto a portare una scarpa ortopedica. Per sostentare la famiglia, piuttosto numerosa, con cuore affranto dovette lasciare la comunità, emigrando a Vigevano per un lavoro meno pesante e più consono alla sua infermità. Qui Domenico essendo già un ministro di culto, aprì una chiesa Evangelica A.D.I. in Via Vecchie Mura, 33.

Dedicazione locale di culto a Vigevano. Ci è gradito esprimere la nostra riconoscenza al Signore che ha esaudito le nostre preghiere e ci ha provveduto un locale di culto che è stato intestato all’ente morale di culto A.D.I. Il giorno 22 marzo 1981 vi è stata la dedicazione del locale[10] e per la particolare circostanza abbiamo avuto la gradita visita del caro fratello Germano Giuliani, il quale ha predicato la parola di Dio, presenti i fedeli del luogo e molti altri, credenti e pastori, venuti dalle comunità vicine. Voglia Dio benedire la Sua opera in questa città, affinché molte anime possano essere salvate. Il locale di culto è situato in via Vecchie mura 33. L’orario dei culti: martedì, giovedì e sabato ore 19:00 domenica ore 10:00. – Domenico Ferreri 

Vigevano – Battesimi.Il 19 aprile è stato un giorno di festa per la comunità di Vigevano per il battesimo di quattro neofiti. Questi credenti appartengono due alla comunità di Vigevano e due a quella di Ocheppo Inferiore, provincia di Biella.[11] Questo è il primo servizio battesimale tenuto nel nuovo locale di culto inaugurato lo scorso marzo. Per quanti non ne fossero a conoscenza, diamo l’indirizzo del nuovo locale di culto: chiesa cristiana evangelica A.D.I. via Vecchie mura 33 Vigevano. Orario dei culti: martedì, giovedì e sabato ore 19:00 domenica ore 10:00. Siamo grati al Signore per la visita del fratello Riga Umberto fatta per l’occasione del servizio battesimale e per l’esortazione tramite la predicazione della parola di Dio. Pregate per noi e per l’opera del Signore in questa zona.  – Domenico Ferreri

Il fratello Ferreri, dopo molti anni di ministero a Vigevano, per problemi di salute della figlia Antonietta, fu costretto a trasferirsi con la famiglia a Torremaggiore lasciando la cura della comunità di Vigevano ai f.lli Antonino Corredengo ed al fr. Landi come collaboratore.

La comunità di Torremaggiore era curata da Michele Rutigliano. Il Comitato di Zona di Puglia delegò Michele Rutigliano a curare le comunità di Lucera e San Severo mentre Torremaggiore fu affidata a Domenico Ferreri.[12]

Necessità di un locale.  – «Era da anni che pregavamo per un luogo di culto più adeguato rispetto alle esigenze del paese e, grazie a Dio, Egli ha risposto alle nostre preghiere e il 24 maggio 1992 è stato aperto al pubblico.[13] Per la circostanza questo locale era gremito di persone ed il culto si è svolto in un’atmosfera gioiosa e siamo stati grandemente benedetti dal messaggio della Parola presentatoci dal fratello Michele Rutigliano pastore della chiesa di Lucera (Fg). Molte persone nuove hanno ascoltato il messaggio e noi preghiamo che questo possa portare buon frutto nel loro cuore. Al Signore Gesù sia ogni lode e gloria. Un caloroso saluto alla fratellanza. – Domenico Ferreri

Battesimi.Il giorno 2 luglio la comunità si è raccolta insieme per festeggiare nel Signore il passo di fede che una giovinetta ha compiuto scendendo nelle acque battesimali e testimoniando così la propria appartenenza a Cristo Gesù.[14] A chi le aveva detto che era troppo giovane, aveva risposto con lacrime che, se il Signore avesse richiamato a sé la sua anima, desiderava essere pronta per incontrarLo. Pregate che il Signore fortifichi ed aiuti questa cara. Al signore tutta la nostra riconoscenza. – Ferreri Domenico

Il fr. Domenico Ferreri nato il 13 ottobre 1921, ha servito Dio per oltre cinquant’anni. Gli fu affidata una missione a cui ha adempiuto con dedizione, divulgando l’Evangelo. Anche quando è sopraggiunta la malattia, l’ha affrontata con fede e serenità, confidando nel suo Signore. – Il 6 marzo 2004, a Vigevano ha raggiunto la tanto agognata patria celeste.

“Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa ed ho vinto” 2° Timoteo 4:7.

La memoria. – Ricordare ha un’importanza determinante nella nostra vita spirituale  nella nostra crescita e nella nostra capacità di affrontare il futuro. È importante rammentare ciò che i nostri padri della fede hanno vissuto perché nulla vada dimenticato; per chi, a causa dell’Evangelo ha patito la persecuzione, gli insulti, lo scherno, il carcere e alcuni perfino la morte.

 “Signore, il tuo nome dura per sempre; la memoria di Te, o Signore, dura per ogni generazione”.  Salmo  135:13.

Pastori e collaboratori in ordine cronologico:

  • – Domenico Ferreri (primo pastore).
  • – Domenico Coletta (di Barletta, collaboratore). 
  • – Antonio Barile (Collaboratore e poi pastore) ha portato la parola per un tempo poi fu sostituito dal figlio Fernando negli anni 1970-1980. Fernando Barile (Collaboratore del padre poi pastore). 
  • – Eliseo Fragnito dal 1980  al 1985.  
  • – Antonio Di Bello dal 1984  al 1995.
  • – Giuseppe Giuliani nel 1995 (collaboratore) per alcuni mesi. 
  • – Rino Chiaradia dal 1995 al 2006.  
  • – Gianluca Lo Giudice dal 2006 al 2014. 
  • – Davide Valentino, dal 2014 per alcuni mesi (oggi missionario).
  • – Alessandro Fontana dal 2014 al 2015 (collaboratore).
  • – Mimmo Scorrano dal 2015 al 2017. 
  • – Giuseppe Furnò cura la comunità dal 2017 a oggi con amore e integrità di cuore.                       

Visitatori da Foggia e Provincia: Giovanni Ferri, Giuseppe Rosania, Mario Torraco, Angelo Campagna, Vincenzo Mobilia, Michele Dell’Era, Michele Rutigliano, Vito Tambone, Giuseppe Picca, Vito Angelo De Crescenzo e altri.

Attività della chiesa:

  • Martedì culto di preghiera.
  • Giovedì studio biblico.
  • Sabato: riunione dei giovani – Coppie e famiglie – attività gruppo visite tipo cellule.
  • Domenica culto di adorazione.
  • Corale giovani: in collaborazione delle chiese di Cerignola e Foggia via Pertini.
  • Scuola Domenicale: Due classi, Bambini e Adolescenti.
  • Riunione donne ogni primo del mese.

Le prime famiglie convertite: Francesca Garofalo – Carlo  Frontino – Savinella – Santa De Michele – le sorelle Carmela e Rosaria Ambriola – Nunzia Ferrante.

Interviste

  • Intervista – sorella Maria Teresa, figlia di Domenico Ferreri, del 28-6-2022 (Torremaggiore).
  • Intervista in casa della sorella Francesca Garofalo: Tina Mussini, Maria Piazzolla figlia di Francesca Garofalo, Annalisa Speranza, Gaetano Muoio, Savinella e il pastore Giuseppe Furnò. – San Ferdinando il 19-10-2022.
  • Intervista in casa della sorella Carmela Ambriola cognata di Domenico Ferrero. – San Ferdinando il 19-10-2022.

Maria Torraco

  • [1] https://it.wikipedia.org/wiki/San_Ferdinando_di_Puglia
  • [2] Intervista telefonica di Emma ed Èlia Barile.
  • [3] Intervista del 27-5-2022 in casa di Donato Rossi e sua moglie.
  • [4] Il fratello Cirocco spinto  dallo zelo per l’opera del Signore, aiutato dai fratelli Vito Manfredi, Armando Gervasio e Pasquale Rossi iniziarono un’opera  evangelistica  nel paese di Castelluccio Valmaggiore (FG). Il fratello Vito Manfredi se ne prese cura  insieme a Trinitapoli (vedi La nostra storia di Castelluccio e Ortanova).
  • [5] Intervista telefonica di Èlia Barile.
  • [6] Risveglio Pentecostale Gennaio 1971 Nuovo locale di culto.
  • [7] Risveglio Pentecostale Aprile 1971 S. Ferdinando di Puglia (Foggia) – Battesimi.
  • [8] Risveglio Pentecostale Agosto 1973 San Ferdinando di Puglia Battesimi.
  • [9] Risveglio Pentecostale novembre 1974 San Ferdinando di Puglia Battesimi.
  • [10] Risveglio pentecostale aprile 1981 Vigevano – dedicazione locale di culto.
  • [11] Risveglio Pentecostale ottobre 1981 Vigevano – Battesimi.
  • [12] Vedi La nostra storia di Torremaggiore https://tuttolevangelo.com/2022/10/17/la-presenza-evangelica-pentecostale-a-torremaggiore/
  • [13] Risveglio Pentecostale n. 9 – 1992, pag. 19 (vedi La nostra storia di Torremaggiore).
  • [14] Risveglio Pentecostale n. 9 – 1978, pag. 18 Vigevano – Battesimi.