Casalvecchio di Puglia, 1.677 ab., (Kazallveqi in arbëreshë) è un comune ubicato a 465 m s.l.m. nel subappennino Dauno settentrionale, incastonato tra i vicini centri di Casalnuovo Monterotaro e Castelnuovo della Daunia. I suoi abitanti sono arbëreshë e mantengono ancora la lingua e le tradizioni arbëreshe, ed è per questa ragione che il paese costituisce una delle cosiddette “isole linguistiche”. Della storia di questo paese si hanno notizie solo fino al XIII secolo; dei due secoli successivi si è persa ogni memoria. Dopo essere stato raso al suolo nel 1461 dall’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Skandeberg, il borgo fu nuovamente fondato da un nucleo di profughi albanesi che per sfuggire all’invasione dei Balcani da parte dei turchi fra il 1468 e il 1476 si insediarono inizialmente nel comune di Castelnuovo della Daunia. Tuttavia, la coabitazione, che si protrasse per alcuni decenni del Cinquecento, non fu facile e alla fine gli albanesi abbandonarono le loro prime abitazioni per popolare il vicino casale che da esso dipendeva denominato fino ad allora Sanctus Petrus de Castelluccio. Dopo l’Unità d’Italia (1861), con un regio decreto, i sindaci dei comuni del Regno d’Italia aventi lo stesso nome vennero invitati ad aggiungere al nome del paese un suffisso per distinguerlo dagli omonimi. Il 26 ottobre 1862, il sindaco di Casalvecchio decretò che si aggiungesse “di Puglia”. Fra i monumenti e luoghi d’interesse a testimonianza del suo movimentato passato vi è la chiesa parrocchiale, intitolata ai SS. Pietro e Paolo, eretta nel XVI secolo. Interessanti da un punto di vista artistico e architettonico sono alcuni edifici di epoca medievale come “La torre dei briganti”, situata nei pressi del cimitero, e il “Casone della Sgurgola”, un torrione a pianta quadrata che sorge sulla strada provinciale che unisce Casalnuovo a Torremaggiore[1].

Il messaggio evangelico pentecostale raggiunse questo paese nel lontano 1951[2] per mezzo della predicazione di diversi pastori ed evangelisti della chiesa di Troia e di Foggia fra cui Attilio Di gennaro, Giovanni Lizzi[3] ed altri.

“…Successivamente, mediante l’attività dei fratelli A. Di Gennaro, G. Lizzi e diversi semplici fedeli del foggiano, uniti anche a collaboratori di altre località, furono fondate le chiese di Pietra Montecorvino, San Paolo Civitate,San Marco La Catola, Casalvecchio, Casalnuovo, Torremaggiore, Bovino…”[4]

Paradossalmente, pur disponendo delle interviste con i ricordi di alcuni pionieri che portarono il messaggio del Vangelo in questo luogo, Casalvecchio di Puglia non viene da costoro mai menzionato. Sicuramente avrà influenzato la notevole distanza di tempo da quando si svolsero gli eventi interessati ma probabilmente anche il fatto che la chiesa che si costituì non fu particolarmente numerosa. Comunque sia, le uniche informazioni che attualmente disponiamo su di una presenza evangelica pentecostale a Casalvecchio di Puglia provengono da poche fonti scritte quali la citazione di Roberto Bracco nel suo libro Risveglio Pentecostale in Italia ed un paio di articoli di Risveglio Pentecostale risalente uno all’anno 1954 ed un altro al 1965

“…comunico che il giorno 30 maggio per grazia di Dio, abbiamo celebrato a Lucera un servizio di Battesimi e Santa Cena. La festa religiosa ha avuto luogo nel podere di un fratello a circa tre chilometri dalla città. Hanno preso parte al servizio fedeli di Anzano di Puglia, di Cervinara, di San Marco la Catola, di Troia e di Casalvecchio. Vi erano parecchi simpatizzanti i quali hanno ascoltato commossi il messaggio evangelico… Pappalardo Donato[5]”.

“Lucera (Foggia). Nuovo locale di culto. … Il giorno 23 maggio u.s. con l’intervento dei fedeli delle chiese di Foggia, Casalvecchio di Puglia, Castelnuovo della Daunia, Torremaggiore, Troia, Pietra Montecorvino, San Severo, Sannicandro Garganico, San Marco la Catola, Postangeloni (Cerignola), Stornara e Silla (Salerno) il Signore ci ha concesso la grazia di dedicare con grande gioia questo tempio al Suo Santo nome. I messaggi ci sono stati portati dal fratello Giovanni Ferri, pastore della chiesa di Foggia… (Pappalardo Donato)”[6].

Presumiamo che, così come avvenne per tante altre piccole chiese e gruppi evangelici, sorti nel subappennino Dauno, anche la chiesa di Casalvecchio di Puglia fini con l’estinguersi per l’emigrazione dei più giovani, l’assenza di un ricambio generazionale e la dipartita dei più anziani. Non ne conosciamo la data ma ipotizziamo che ciò avvenne nel corso degli anni Ottanta.

Dario De Pasquale, 17/10/2022.


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Casalvecchio_di_Puglia   Visitato il 7/10/2022.

[2] F. Toppi, “Le radici del movimento pentecostale”, Adi-Media, Roma 1989, Appendice pag. IV.

[3] Attilio Di Gennaro (1922-2017) e Giovanni Lizzi (1898-1984) furono dei ministri di culto evangelici ed evangelisti. Si veda nella pagina I PIONIERI alle rispettive voci.

[4] Roberto Bracco, “Il Movimento Pentecostale in Italia”, Roma 1956. Le stesse informazioni sono state riportate nel giornalino on-line “Aurora Cristiana 1989-90”, articolo di Felice Mobilia – Marco Petroni con la collaborazione di Giuseppe Rosania, non più visibile ma traslato nella stessa pagina di questo sito in “La presenza pentecostale a Foggia I°.

[5] Risveglio Pentecostale n°7, 1954, pag. 15-16.

[6] Risveglio Pentecostale n°8, 1965, pag. 17.