Candela 2.517 ab. (Cannéla in dialetto locale) è un comune che sorge nella parte meridionale dei monti Dauni, precisamente su due colline dette di San Rocco e di San Tommaso a circa 500m di altitudine. Nel territorio comunale termina il tratturo Pescasseroli-Candela, l’antica via erbosa della transumanza lunga 211 km. Le origini di Candela si fanno risalire alle popolazioni che avrebbero abitato la zona prima dell’anno Mille. Il paese ha un bel centro storico e diversi edifici di una certa importanza che sono giunti a noi in buono stato di conservazione. Visitando il quartiere medievale denominato “la cittadella” è possibile ammirare la chiesa di San Tommaso (1107), la Chiesa Madre (del 1400), quella di San Rocco e Palazzo Vitigliani. Altri luoghi d’interesse sono Palazzo Doria, Porta della Cittadella, il Museo etnografico. Molto scenografica è la vista del paese la sera, all’accensione delle illuminazioni. Questo è dovuto alla distribuzione dell’abitato sulle collinette su cui sorge[1].

La presenza evangelica pentecostale in questo paese sarà purtroppo di “breve passaggio”. Alcuni parenti del pastore Nicola Nuzzo[2] a metà degli anni Sessanta si convertirono all’Evangelo e per un certo periodo si disposero ad ospitare delle riunioni di culto nella loro casa ma a queste riunioni non seguirono delle conversioni e dopo qualche anno questa famiglia si trasferì a Torino.

“Riguardo a Candela ricordo che qualche volta si tennero dei culti in casa ma non è mai sorto nulla in questo paese. Avevo dei parenti che vivevano qui che quando venivano a Scampitella partecipavano al culto, poi dopo alcuni anni si trasferirono a Torino”[3].

Comunque, non per questo Candela fu privata della possibilità di ascoltare la predicazione del Vangelo, poiché siamo a conoscenza che negli anni a ridosso del Secondo conflitto mondiale esisteva una bella realtà evangelica battista[4]. Pasquale Castelluccio, a proposito del ministerio del padre, Donato[5], ricorda:

“Nell’immediato Secondo dopoguerra, la comunità battista di Bisaccia arrivò a contare 180 membri… Nello stesso tempo mio padre si prese la cura spirituale dei gruppi di Aquilonia, Lacedonia, Calitri, Rocchetta Sant’Antonio e Candela. Praticamente c’è stato un periodo in cui aveva tanto da fare. Se si tiene presente che all’epoca gli autobus non esistevano, l’auto non l’aveva e nonostante tutto seguiva queste cinque chiese… Io ricordo che ero un giovanotto di dodici anni e spesso accompagnavo mio padre nei suoi giri pastorali. Del gruppo di Candela non saprei dire molto se non che lì c’era un bel numero di fedeli, una trentina, di cui faceva parte anche il sindaco del paese. Non ricordo però, se disponevano di un locale di proprietà o se si radunavano in casa privata. La chiesa si estinse negli anni Settanta…[6]

La predicazione evangelica battista fu portata in Italia da missionari inglesi e americani subito dopo l’Unità d’Italia ma si diffuse nelle realtà rurali del meridione italiano prevalentemente grazie al ritorno di emigranti diventati evangelici negli Stati Uniti. Sul finire dell’800 due predicatori battisti aprirono una chiesa a Calitri (1892), un paese non molto distante da Candela. Da Calitri, la predicazione evangelica si propagò nei paesi circostanti. Furono interessati i comuni di Trevico Bisaccia, Pescopagano, Aquilonia, Lacedonia, Rocchetta Sant’Antonio, Sant’Angelo dei Lombardi, Guardia dei Lombardi, Lioni, Gesualdo, Conza della Campania. Alla diffusione del messaggio evangelico il cattolicesimo reagì con forti pressioni e persecuzioni che in certi momenti alzarono talmente tanto la tensione (Bisaccia, anno 1911) che in una circostanza dovette addirittura intervenire l’esercito e dichiarare il coprifuoco[7]. La maggioranza delle chiese menzionate si estinse nel giro di un ventennio durante gli anni difficili del fascismo, le superstiti ad eccezione di Bisaccia, che esiste ancora, fra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta a causa dell’emigrazione[8].  


[1] Maurizio De Tullio – Davide Grittani, “Daunia da favola. Guida d’informazione turistica della provincia di Foggia”, Grafiche Gercap, Foggia 2005, pag. 81.

[2] Nicola Nuzzo (1930-2017) è stato un ministro di culto evangelico. Si veda la pagina: I PIONIERI.

[3] Intervista a Nicola Nuzzo, 21/05/2013.

[4] Non siamo a conoscenza del periodo in cui fu fondata questa chiesa.

[5] Donato Castelluccio (1909-1991) è stato un ministro di culto evangelico battista, per più di quant’anni responsabile della chiesa di Bisaccia e diaspora.

[6] Intervista a Pasquale Castelluccio, 19/09/2015.

[7] Sandro G. Franchini, “I fatti di Bisaccia”, Ed. Marcianum Press, 2021.

[8] Domenico Maselli, “Storia dei battisti italiani 183-1923”, Ed. Claudiana, TO 2003; Giorgio Spini, “Italia liberale e protestanti”, Ed. Claudiana, TO 2002, pag. 371-375; Valdo Vinay, “Storia dei Valdesi 3”, Ed. Claudiana, To 1980, pag. 247, AA. VV. “Il Movimento Pentecostale a Lioni”, Ed. Pubblicità & Progresso, Lioni 2008, pag. 27-31.