Panni è un comune della provincia di Foggia di 702 abitanti situato sulla cima del monte Sario, a 801 m s.l.m. tra i monti della Daunia. La posizione collinare assicura un clima fresco anche d’estate e ciò rende Panni meta di villeggianti[1]. Sebbene sia stato abitato fin dall’epoca romana, i più antichi documenti scritti ritrovati risalgono all’anno 1118. Feudo dei Guevara, dopo l’Unità d’Italia, fu terra di brigantaggio. A partire dal secondo dopoguerra, subì costanti flussi migratori verso le Americhe, Australia, nord Europa e Italia settentrionale che ne hanno ridotto notevolmente la popolazione. Fra i monumenti più importanti da vedere vi è la Chiesa Madre, la quale lungo la parete esterna del campanile presenta graffiti di epoca paleocristiana e all’interno altri di epoca templare. Vi sono poi le chiese di San Vito e di San Pietro (o del Purgatorio) e la chiesetta del Calvario (o chiesa delle cinque croci). Ubicato fuori dall’abitato, alle falde del monte Crispignano, sorge il monastero della Madonna del Bosco risalente al 1503. Nella parte alta del centro abitato si estende una passeggiata panoramica, detta ‘Castello’ dove campeggiano i resti di una torre costruita nel Cinquecento durante l’occupazione spagnola, (in dialetto locale è detta “Lu Zitomelòne”). Il centro storico è ricco di chiavi d’arco dei portali, frutto delle capacità artistiche degli scalpellini pannesi tramandatesi nei secoli. Il territorio comunale si estende fra due aree naturalistiche che meritano di essere visitate: il monte Crispignano, uno dei più alti della Puglia, e la valle del Cervaro, ricca di verde e di acque, dove è frequente imbattersi in antiche fontane che presentano ancora varie iscrizioni d’epoca medievale e rinascimentale (Fontana di Sant’Elia, Fontana di Mata, Fontana Vecchia, Fontana Nuova, Alambicco). Panni è l’unico paese della Puglia a contendersi con altri paesi dell’Italia centro-meridionale il titolo di “patria della zampogna di pan”.

Sul finire degli anni Sessanta del secolo scorso, a Panni si costituì una chiesa evangelica pentecostale che dispose di un proprio locale di culto situato in Corso Vittorio Emanuele 53. Sebbene nel libro “Le radici del Movimento Pentecostale”[2] risulta che questo paese fu soltanto evangelizzato nel 1967, dalle testimonianze orali raccolte e da articoli pubblicati sulla rivista Risveglio Pentecostale di quel periodo, veniamo a conoscenza che per un certo numero di anni, un piccolo nucleo di fedeli, senza piegarsi all’ostracismo delle autorità religiose e dei propri compaesani (istigati dai primi), con grande coraggio rese testimonianza del Vangelo.

“La chiesa di Panni sorse per la volontà di un pannese convertito in Canada dove era emigrato per lavoro, il quale desiderando che anche nel suo paese si diffondesse la verità del Vangelo, chiese ad Euplio Auciello, pastore della chiesa evangelica di Anzano di Puglia, distante 15km da Panni, di recarsi dai suoi parenti ed amici per recare il lieto messaggio della salvezza in Cristo. Il pastore Auciello sfruttando le presentazioni di questo fratello nella fede che scrivendo lettere ai suoi cari dal lontano Canada, li esortava ad ospitare in casa ed ascoltare le parole del pastore, riuscì a suscitare in alcuni di questi, interesse per le questioni spirituali e non passò molto tempo che tali anime furono guadagnate a Cristo”[3].

Ecco quanto riportava il pastore Euplio Auciello sulla rivista Risveglio Pentecostale.

“Domenica 8 ottobre nella chiesa di Anzano abbiamo celebrato un servizio di Santa Cena ed in tale occasione un neofita di Savignano Irpino ha chiesto di volere ubbidire al battesimo in acqua ed è stato accontentato. Lo Spirito del Signore ha guidato il servizio di culto che è risultato alla gloria di Dio. Benedetti insieme con noi sono state pure alcuni fedeli delle comunità limitrofe, fra cui alcuni della nascente chiesa di Panni. In modo particolare per costoro vogliamo pregare, affinchè Dio li renda dei testimoni fedeli della sua grazia in quella località spiritualmente povera. Euplio Auciello”[4].

Nel 1968 venne affittato un locale per essere adibito a locale di culto pubblico e le spese furono sostenute dalla diaspora dei credenti pannesi residenti in Canada.

“Panni (Foggia). Nuova località raggiunta dal Vangelo. Da circa un anno mi reco in questo comune nella provincia di Foggia. Grazie a Dio nelle abitazioni private dove ho cominciato a predicare il Vangelo, non sono mai mancati gli uditori. Iddio mi ha messo in cuore di affittare un locale per adibirlo a locale di culto. Alcuni fedeli nativi di Panni e attualmente residenti nel Canada hanno offerto il denaro per l’affitto di un anno. Il giorno 25 febbraio abbiamo inaugurato questo locale alla gloria di Dio. In quel giorno molti abitanti del luogo sono venuti ad ascoltare la Parola del Vangelo. Noi preghiamo affinchè il seme sia caduto su buon terreno e che porti presto frutto alla gloria di Gesù Cristo. A Dio sia la gloria e la nostra ubbidienza in eterno. Auciello Euplio”[5].

Il susseguirsi di due servizi battesimali nel corso dello stesso anno, fecero ben sperare per un rapido progresso dell’opera del Vangelo.

“Iddio benedice la piccola comunità nascente di Panni, dove da qualche mese abbiamo aperto al pubblico un locale di culto, frequentato regolarmente da una decina di neofiti. Grazie a Dio la parola predicata porta il suo frutto nei cuori. Con gioia abbiamo assistito, domenica 21 aprile alla confessione di fede di tre neofiti tramite il battesimo per immersione. Il servizio di culto è stato tenuto nel locale di culto di Anzano munito di vasca battesimale. Le benedizioni dall’Alto hanno rallegrato i cuori degli astanti, sia nel servizio battesimale e sia nel servizio di Sana cena che è seguito. Preghiamo per questi fedeli che hanno disposto la loro vita al servizio del Maestro affinchè possano portare molti al ravvedimento. Auciello Euplio”[6]

“Comunico con gioia che il Signore ci ha dato grazia di tenere un altro servizio battesimale nel locale di culto di Anzano, il giorno 23 giugno, essendo il locale di culto di Panni privo di vasca battesimale. Tre neofiti della nascente comunità di Panni hanno confessato apertamente di volere servire il Signore fino alla fine del loro cammino su questa terra e per l’eternità godere il Signore nel cielo. Insieme con loro ha ubbidito al battesimo anche una sorella di Anzano. Molto benedette sono state le nostre anime per le ardenti testimonianze di questi cari, i quali hanno ringraziato Iddio che dopo anni di schiavitù al peccato, Iddio li ha liberati e li ha liberati anche dai vizi del fumo e del vino che li tenevano schiavi. Gloria al Suo Santo nome! Voglia il Signore servirsi di loro per chiamare altre anime in quella località. (Auciello Euplio)”[7].

Nonostante queste belle testimonianze di conversione ad una nuova vita, il resto del paese rimase indifferente al messaggio ed anzi con il tempo iniziò ad essere ostile a quella piccola presenza evangelica.

“Sono stata parecchie volte con Euplio a Panni. Anche se ci sono state delle conversioni, è stato un paese duro. Ricordo una famiglia che ci ospitava ed una sorella nella fede che aveva una figlia emigrata in Canada. Quando vi era la Santa Cena, partecipavano anche ai culti ad Anzano”[8].

“Sul finire degli Settanta papà acquistò un maggiolino che aveva il difetto che ogni volta che pioveva si bagnava la calotta e non camminava più. Una volta gli capitò che dopo essersi intrattenuto fino a tardi a Panni, da una famiglia da lui evangelizzata, nel ritorno a casa si ritrovò con una fitta nebbia e pioggia a dirotto. Per strada iniziò a pregare: “Signore accompagnami tu, portami a casa.” Dopo Savignano gli si presentò una colomba grande come un’aquila che lo accompagnò per tutto il percorso. Giunto a casa e sceso dalla macchina, quella colomba sparì, inoltre quella sera l’automobile non fece i “capricci”. A Panni vi erano circa una trentina di partecipanti alle riunioni di culto negli anni 1970-’75 ma poi un po’ alla volta emigrarono tutti in Canada. Nei primi anni Ottanta, prima che la chiesa venisse chiusa, realizzammo una evangelizzazione in piazza ma prendemmo soltanto tanti insulti e derisioni”[9].

L’ostilità del paese nei confronti degli evangelici fu dura. Vi fu un prete molto severo che avvalendosi della scomunica costrinse quelle poche famiglie di credenti ad emigrare. Purtroppo, non abbiamo avuto la possibilità di registrare i ricordi dei diretti interessati ormai tutti defunti, sarebbe stato interessante saperne di più ma da “fonti secondarie”, cioè da persone che non hanno vissuto in prima persona gli eventi riportati, è stato riferito che in seguito alla scomunica del parroco, gli evangelici di Panni si ritrovarono totalmente esclusi dalla comunità circostante. Considerati come degli appestati, nessuno volle mantenere relazioni con loro, neanche commerciali nel senso che nessuno voleva vendere o comperare qualcosa da loro. Per una società ancora semi-arcaica come quella pannese degli anni Settanta, dove i legami sociali erano ancora importantissimi per tirare avanti, situazioni simili rendevano la vita praticamente impossibile ed offrivano come unica alternativa o il ritorno al cattolicesimo o l’emigrazione. Gli evangelici di Panni optarono per quest’ultima possibilità. Non disponendo di una fonte attendibile per potere affermare che l’esodo in Canada di tutta la comunità evangelica sia stata causata dalle conseguenze della scomunica, in attesa di trovare documenti che possano confermare tutto ciò, ricordiamo per correttezza storica che la difficile situazione economica di quel tempo spinse ugualmente molti pannesi, anche di religione cattolica ad emigrare all’estero già da prima della costituzione della chiesa evangelica

“Fino ad anni recenti abbiamo avuto riunioni saltuarie di culto a Panni pur essendo defunti gli ultimi anziani ed emigrati in Canada molte di quelle poche famiglie di primi credenti. Mi venne chiesto di prendermi cura della chiesa di Panni ma io declinai la proposta. La ragione era molto semplice: non vi erano più dei credenti in paese. “Ma abbiamo un locale…” “Sì, ma mancano i credenti…” Venne chiesto al pastore Raffaele Paglia al tempo del suo ministerio in alta Irpinia, di provare a vedere se in paese vi fosse qualcuno interessato, e così vi si recò più volte per delle riunioni evangelistiche. Anche io in alcune occasioni lo accompagnai ma purtroppo non trovammo nessuno interessato all’evangelo, nessuno volle venirci ad ascoltare e così il locale che avevamo fu definitivamente chiuso[10]


[1] Una frase attribuita ad E. Passarelli riporta: <Quando giù nel tavoliere tutto arde la calura, su nell’altopiano Pan si gode la frescura>. Fonte

[2] David A. Womak-F. Toppi “Le radici del Movimento Pentecostale”, ADI-Media, Roma 1989, Appendice, pag. IX.

[3] Testimonianza di Antonio Nuzzo, “28/04/2018, Scampitella (AV).

[4] Risveglio Pentecostale n° 11, 1967, pag. 17.

[5] Risveglio Pentecostale n°3-4, 1968, pag. 16.

[6] Risveglio Pentecostale n°5, 1968, pag. 13.

[7] Risveglio Pentecostale n°, 1968, pag. 17.

[8] Testimonianza di Giovanna Auciello, 16/01/2010, Anzano di Puglia (FG).

[9] Testimonianza di Agnese Auciello, 18/08/2007, Anzano di Puglia (FG).

[10] Testimonianza di Antonio Nuzzo.