Trinitapoli, luogo antico e ricco di storia, oggi centro prevalentemente agricolo che presidia la parte bassa del Tavoliere delle Puglie. È un comune italiano di 14.604 abitanti, a un’altitudine di 5 m s.l.m. della provincia di Foggia fino al 2009 passato poi alla provincia BAT (Barletta – Andria – Trani). Gli abitanti si chiamano “trinitapolesi”.
Notevoli trasformazioni di carattere socio-economico si sono registrate nel corso dei secoli, facendo lievitare sensibilmente il tenore di vita dell’intera comunità.
La crescita economica, civile, demografica e urbanistica che ne seguì fece ritenere non più appropriato il nome di “Casale”, per cui nel 1863 si chiese a Vittorio Emanuele II, Re d’Italia, di poter mutare il nome di Casal Trinità in quello di Trinitapoli.
La sua risorsa principale è un’agricoltura moderna e competitiva con un predominio dell’ortofrutticoltura e della viticoltura.
L’abitato si è esteso notevolmente, le piccole e bianche case, quasi a volersi sdraiare al sole. Sullo sfondo le Saline, con le loro acque policrome, fanno da raccordo tra terra e mare; il panorama è spettacolare.
Origine della chiesa di Trinitapoli
Nel secondo dopo guerra molti italiani emigrarono in Belgio a lavorare nelle miniere di carbone, lavoro duro e faticoso per un avvenire migliore.
Negli anni cinquanta Alfonso De Marco originario di Caserta con la moglie Anna Palmitessa, emigrarono in Belgio nel paese di Flénu attuale Jemappes, la loro abitazione era adiacente a una chiesa cristiana evangelica. Nel 1952 nacque la loro primogenita Margherita. Sebbene avesse solo cinque anni, era affascinata dalla musica e dai cantici spirituali provenienti dalla comunità evangelica. Desiderava entrare in chiesa per ascoltare, ma i genitori erano disinteressati, indifferenti al desiderio della piccola Margherita.
A Jemappes risiedeva Vito Nisi con la moglie Gianna, anche lui emigrante lavorava con Alfonso, suo cognato, nella stessa miniera. Vito e Gianna, raggiunti dalla luce dell’Evangelo, accettarono Cristo come loro personale salvatore. La loro vita fu trasformata dalla grazia divina.
Un giorno, Margherita insieme agli zii, per la prima volta entrò in chiesa correndo; felice si fermò davanti al piano forte che la moglie del pastore suonava, mentre il fratello Edlun di nazionalità svedese suonava il violino. La piccola Margherita rimase incantata, dal canto e dalla musica.
Fece una richiesta: “Signore io un giorno voglio suonare il pianoforte”. Insieme agli zii iniziò a frequentare la comunità con entusiasmo, il Signore la benediceva.
All’età di sette anni iniziò a frequentare il conservatorio per studiare musica.
Margherita e suo fratello Domenico contemporaneamente si ammalarono gravemente; i dottori decretarono che non c’era più nulla da fare per loro. Anna la madre si ricordò di una sorella che le aveva parlato di Gesù e di come Egli guariva. Nella notte, s’inginocchiò e pregò: “Signore se tu esisti veramente guarisci i miei figli! Il dottore ha detto che non c’è più nulla da fare per loro. Se Tu li guarisci io ti servirò”.
Quella notte Dio fece cose meravigliose, manifestò appieno la Sua grandezza: guarì i suoi figli. Anna aprì il cuore a Gesù e l’accettò come suo salvatore. Alfonso suo marito avendo assistito al miracolo fu toccato profondamente nell’animo, convinto di peccato si convertì al Signore. Realizzarono la “nuova nascita”.
“Il Signore vive: sia benedetta la mia Rocca! Sia esaltato il Dio della mia salvezza!” Salmo 18:46.
Ancora oggi, Anna avanti negli anni, ultra novantenne, continua a servire Dio con fervore.
Antonio De Santis, missionario italo – americano, con la moglie, viveva un glorioso risveglio, con l’esperienza del battesimo dello Spirito Santo; si recò in Belgio a Jemappes per annunciare l’Evangelo; ebbero un grande successo nel campo spirituale ed evangelistico. I coniugi De Marco e Vito Nisi collaborarono con loro. La Parola annunciata portò frutto, molti si convertirono e in seguito nacquero delle comunità italiane in Belgio.
La franchezza nell’annunciare l’evangelo nasce da una vita rigenerata vissuta in Cristo.
Il fr. Farinelli di origine siciliana, analfabeta, ricevette la testimonianza pentecostale; fervente nello spirito, desiderava leggere la Bibbia. Dio esaudì la sua richiesta concedendogli di leggere solo la Bibbia, Lo riempì di Spirito Santo e si servì di lui per portare la Parola nella prima chiesa nascente.
“…Dopo aver udito la Parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza”. Luca 8:15.
Nel 1968 il fr. Vito Nisi con Gianna sua moglie, decise di tornare in Italia con il desiderio di proclamare il Vangelo a Trinitapoli. Qui incontrò altri fratelli convertiti: Vito Manfredi, le famiglie Todisco, Rotunno, Piazzolla, Miele, Montemarano e Postiglione rientrati chi dal Belgio chi da Milano, … Circa trenta persone si riunivano nella casa della sorella Grazia Todisco in Via Ruggiero Grieco, 19 insieme alle figlie Felina, Raffaella, Concetta, Antonietta e Riccarda. Nei primi tempi le riunioni erano di carattere privato: solo lettura della Parola di Dio, preghiera e cantici.
Il nucleo rimase in quest’abitazione circa tre-quattro anni.
Anni settanta
La casa di Grazia Todisco era insufficiente a contenere i fedeli: il coniuge Peppino Amoroso e Antonietta Palmitessa cognata di Vito Nisi, avendo una casa a piano terra con più vani, la misero a disposizione per le riunioni di culto, sita in Via Cairoli 98. Dio era col suo popolo, molti furono i battesimi in acqua e nello Spirito Santo.
Per il crescente numero di fedeli, si sentì il bisogno di un luogo di culto più ampio e più consono allo scopo.
1° Locale di Culto Viale XXIV Maggio
Dopo alcuni anni si spostarono da Viale XXIV Maggio in Via Cairoli 98, la casa serviva al padrone perché doveva sposarsi la figlia.
2° locale di culto in Via Cairoli 98
I fedeli affittarono un locale in Via Cairoli costituendo la seconda comunità.
Dio benedisse tale iniziativa. Il pastore responsabile della comunità fr. Antonio Cirocco con la collaborazione dei fratelli Vito Manfredi, Armando Gervasio e Pasquale Rossi, tutti di Postangeloni. La Parola era somministrata con franchezza, non per cultura perché erano di poca istruzione ma per la pienezza dello Spirito Santo.
Ci fu un grande risveglio, i fedeli crebbero di numero, molti furono i battezzati in acqua e di Spirito.
I fratelli di Foggia visitavano e incoraggiavano la comunità, fra questi il fr. Giovanni Ferri, Angelo Campagna, Vincenzo Mobilia senior, Giuseppe Rosania e altri.
Anni ottanta
3° Locale di Culto Via Estramurale ora Viale Kennedy
Nel 1979-80, a seguito di sfratto, la comunità si trasferì in un nuovo locale più grande in Viale Kennedy. Il fr. Armando Gervasio che sostituiva il fr. Antonio Cirocco, a causa di un incidente stradale, fu sostituito dal fr. Pasquale Rossi, che istituì l’attività della Scuola domenicale per circa quindici alunni, con due classi. La sr. Filomena Colangelo, moglie di Pasquale Rossi, monitrice per i ragazzi e il fr. Donato Rossi monitore per gli adolescenti.
Nella classe adolescenti ebbe come alunno il fr. Salvatore Santoro, ora col Signore.
Il fratello Alfonso Di Spirito, di Postangeloni, per un breve periodo subentrò al fr. Pasquale Rossi per la conduzione della comunità coadiuvato del fr. Fernando Barile. Alcuni fratelli, scoraggiati per delle incomprensioni tra fedeli, non frequentavano la comunità. Il fr. Fernando sostituì Di Spirito, si prodigò a ricucire lo strappo; con la sua opera di evangelizzazione per le case, strade e l’istallazione di una tenda; diede un grande contributo per lo sviluppo numerico della comunità. Ci fu un risveglio. Tutti quelli che si erano allontanati, particolarmente i giovani, rientrarono in comunità. Dio era col Suo popolo.
EPISODIO tenda Bethel
Negli anni 80 – 90 Fernando Barile, ogni anno installava la tenda di evangelizzazione in citta. Era il mese di agosto, nella nuova zona 167 di case popolari, Angelo Manfredi con altri fratelli montava la tenda, delle persone con la moto li minacciarono che durante la notte l’avrebbero dato fuoco. I fratelli continuarono a lavorare, stanchi, dopo aver pregato, si addormentarono tranquillamente.
La sera successiva ci fu una grande partecipazione di fratelli provenienti da paesi limitrofi. Mentre i giovani di Trinitapoli, di Cerignola e San Ferdinando cantavano gli inni al Signore, sulla tenda cadde una pioggia di sassi lanciati da persone dal palazzo di fronte; incuranti che intorno alla tenda vi erano varie decine di bambini, figli di credenti che giocavano. Il fr. Franco Nicola che era di guardia sentiva i sassi che gli sfioravano il viso, per un miracolo non fu colpito < Il Signore lo protesse. >
Queste persone furono riconosciute e dei fratelli gli dissero: “grazie a Dio che non ci avete colpito”, questi risposero: “In un modo si deve morire!”.
Il fr. Barile spaventato, si recò nella caserma dei carabinieri notificando l’accaduto nella zona 167.
Il carabiniere disse: Per carità, chi vi ha concesso il permesso di mettere la tenda lì? Il fratello ribadì “abbiamo il permesso, siamo stati normalmente autorizzati”. È una zona pericolosa! La prima cosa da fare è spostare la tenda! Noi quando interveniamo in quella zona, non siamo bene accettati.
Fernando, preoccupato tornò a Foggia. Egli disse: Signore, in tanti anni di campagne evangelistiche non mi era mai capitato di dover spostare la tenda. Oh Dio proteggici, intervieni! Non conoscevo le difficoltà di quella zona.
La sera dopo, poco distante dalla tenda, c’erano quattro persone che ascoltavano il messaggio della Parola. La sorella Loreta disse: “Fernando li ho riconosciuti sono quelli che hanno gettato i sassi sulla tenda!”.
Il pastore fece l’invito di andare avanti per la salvezza, insieme ai fedeli, i quattro si fecero avanti anche loro. La moglie, di uno di questi, cercava di distogliere suo marito perché la Parola gli aveva toccato il cuore.
Alla fine del culto questo si avvicinò al pastore e disse: “Fernando, lascia la tenda come sta, non togliere gli strumenti musicali e altro. Vedi io sarò su quel balcone di fronte, nessuno oserà avvicinarsi”. I giovani di guardia da quella sera dormirono tranquilli. Tra Fernando e lui s’instaurò un rapporto di amicizia. L’ultima sera della campagna evangelistica egli disse: “So che la tenda andrà a Sannicandro Garganico; vorrei essere lì con voi ma non posso perchè soggetto a detenzione domiciliare. …” Con Gesù si è veramente liberi!
Fernando Barile condusse la comunità per circa quindici anni.
4° Locale di Culto Via Roma, 125 dal 1987 a oggi
Ancora una volta la comunità si trasferì in un nuovo locale di culto sito in Via Roma, 125, ed è lì fino ad oggi.
Fernando fu sostituito dal fr. Salvatore Santoro, svolse con impegno un intenso servizio a Dio e ai fratelli. Durante il suo ministero contrasse una brutta malattia che lo debilitò. Fino a quando le sue condizioni di salute glielo permise continuò a condurre la comunità.
Nel mese di luglio 2012, il fr. Salvatore chiese aiuto al fr. Giuseppe Conserva, pastore di Andria e Corato, di sostituirlo durante le continue assenze dovute dalla sua malattia. Egli sperava nella sua guarigione ma così non avvenne. La fede nel suo Signore e per la certezza della vita eterna pregustava la gloria del cielo.
Salvatore tornò alla casa del Padre celeste il 15 marzo del 2013.
“poiché così vi sarà largamente provveduta l’entrata nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo”. 2Pietro 1:11
L’accoglienza del credente nel regno di Dio sarà splendida e gloriosa per l’eternità.
I funerali del fratello per la massiccia partecipazione di oltre trecento persone, furono fatti nell’Auditorium comunale, concesso dal Sindaco. Ci fu la rappresentanza del comune, parte della popolazione di Trinitapoli e molti pastori provenienti da tutta la provincia con moltissimi fratelli. Il fr. Conserva svolse il servizio funebre.
Dopo la dipartita del fr. Salvatore Santoro, il fr. Giuseppe Conserva continua a prendersi cura della comunità. Dal mese di gennaio 2018, suo figlio Gioele, collabora con lui. La comunità conta più di trenta membri comunicanti e molti simpatizzanti.
Le attività della chiesa: lunedì ore 19.00 studio biblico – mercoledì riunione di preghiera delle sorelle in chiesa o nelle loro case – il sabato alle 18.00 le attività della Scuola domenicale e alle ore 19.00 il servizio di culto di adorazione. La scuola domenicale è formata da una sola classe mista: di bambini e ragazzi.
Collaborano tre sorelle monitrici coordinate dal fr. Gioele.
«In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati». Atti 4:12
La Bibbia è il mezzo attraverso il quale Dio comunica la verità e salva.
Da interviste telefoniche e contatti con molti fratelli e sorelle delle comunità di:
Postangeloni: fr. Donato Rossi e la moglie Teresa
Foggia: fr. Fernando Barile
Bologna: Margherita De Marco
Lucca: Angelo Manfredi
Trinitapoli: fr. Giuseppe Conserva
Maria Torraco