Il giorno 5 novembre 2005 il Signore ha chiamato a Sé, un fervente proclamatore dell’Evangelo. Giuseppe Rosania, nato il 23 luglio 1922 a Foggia, penultimo di sette fratelli; orfano di madre a due anni e di padre nel 1939. A 18 anni rimasto solo con i suoi fratelli, il giovane Giuseppe cominciò a lavorare, da operaio, nell’Istituto Poligrafico dello Stato a Foggia.

Entrata in guerra l’Italia, fu arruolato nell’esercito da autista; svolse il suo servizio militare dal 1940 al 1946 in Albania e in Italia. Finita la guerra, riprese il lavoro di operaio al Poligrafico dello Stato e nello stesso anno cominciò a fare volontariato nella Gioventù cattolica. Nel 1948, un suo amico di lavoro Vincenzo Eronia, gli parlò dell’Iddio vivente e del battesimo dello Spirito Santo. Da questa testimonianza, cominciò a frequentare i culti d’adorazione dei primi credenti pentecostali di Foggia. Nel 1949 il fratello fu battezzato nelle acque fredde del fiume Celone confessando la sua fede in Gesù Cristo e subito dopo cominciarono molte persecuzioni, prove e minacce di licenziamento da parte dei suoi colleghi di lavoro e dei dirigenti del Poligrafico. I suoi famigliari lo ritenevano uscito fuori di senno, sua moglie stessa lo contrastava, ma questo giovane credente resisteva con fermezza a tutte queste prove. Sua moglie Michelina, si convertì al Signore nello stesso anno.

La piccola nascente comunità pentecostale doveva spesso spostare il luogo d’incontro fraterno perché c’era ancora la persecuzione religiosa. Si riunivano con zelo e fervore in case private, in campagna, in stalle, nei vagoni ferroviari abbandonati, nelle buche scavate dalle bombe, nei pressi del cimitero … Il Signore battezzava con lo Spirito Santo, guariva e altre anime si aggiungevano. A piedi e con biciclette il fr Rosania, insieme con altri fratelli, continuarono ad evangelizzare diversi paesi della provincia (Pietramontecorvino, Stornarella, Rocchetta S. Antonio, Lacedonia, Casalnuovo Monterotaro, Castelnuovo della Daunia, Chieuti, Torremaggiore, San Severo, Margherita di Savoia). Grazie a Dio sorsero fiorenti comunità di credenti che il fr Rosania e gli altri fratelli curavano con amore e sacrificio. Sebbene il regime fosse caduto da qualche tempo tutti quelli che non erano cattolici erano perseguitati. Nell’aprile del 1951, i fr Giuseppe Rosania e Mario Palatella, furono arrestati dai Carabinieri mentre erano a presiedere una riunione di culto nella casa di una sorella a Pietra Montecorvino.

Furono processati e il giudice li condannò a 20 giorni di reclusione con una multa pecuniaria rilevante. Per buona condotta fu loro condonata la carcerazione; dopo quell’episodio molti si convertirono in quel paese. Ogni cosa pareva voler costituire un ostacolo alle riunioni dei fratelli. Persino il semplice raggiungere il luogo di culto non era facile: i più fortunati avevano le biciclette, ma i più percorrevano chilometri a piedi, talvolta nel fango, pur di pregare con altri fratelli, ed il Signore premiava lo zelo con benedizioni, battesimi di Spirito Santo e guarigioni. La chiesa cresceva di numero, si sentì la necessità di comprare un locale dove potersi riunire. Il locale fu acquistato con le offerte generose dei fratelli, che con il loro lavoro lo ristrutturarono e lo dedicarono al Signore. Sorgeva così la prima chiesa pentecostale a Foggia in Vico San Martino 11. Nel 1954 il fr. Umberto Gorietti, (presidente delle A.D.I.), nominava Rosania pastore della comunità di Foggia. La chiesa continuava a crescere. A San Marco in Lamís, San Giovanni Rotondo, Apricena e in altri paesi nacquero nuove comunità, alcune di queste comunità, ancora oggi, sono curate da fratelli di Foggia.

Nel 1982 è stato acquistato un suolo di circa 3.500 mq., in Via Consacro, attuale Via Tito Serra, per edificare un locale di culto più ampio, perché la sala di vico San Martino ormai insufficiente ad ospitare la comunità. Grazie alle offerte di molti fedeli si è potuto costruire, nel corso d’alcuni anni tra il 1988 e il ’90, l’intero rustico compreso sala riunioni e locali sotterranei. La sala di culto ha una capienza di circa 1000 posti a sedere. Accanto a questa struttura è stato costruito anche l’Auditorium, il quale servirà, a lavori ultimati, per i raduni provinciali e regionali. Il fr Rosania divenne il promotore all’acquisto del terreno per costruire la nuova chiesa, con l’aiuto del Signore. Tutte le porte degli amministratori locali si aprirono e così il progetto e tutte le incombenze burocratiche furono approvati e dopo cinque anni dall’approvazione del progetto la nuova chiesa fu costruita all’inizio del 1993. La sua fede contagiante coinvolse tutti i credenti che generosamente contribuirono con le loro offerte e la loro laboriosità a realizzare quest’opera a lode e gloria del nostro Dio.

Con rinnovate forze e vigore il fratello Rosania ha continuato a servire il Signore ed i fratelli fino l’anno 2001; che per raggiunti limiti d’età si è dimesso da pastore della comunità, e da pastore onorario ha continuato a servire il Signore. Il fratello diceva: “Un pastore non va mai in pensione”. Da pastore onorario, ha continuato il suo servizio visitando chiese della provincia, e due volte la settimana, alcuni detenuti nel carcere di Lucera e di Foggia. Nel Settembre del 2005 nel carcere di Foggia, è stato colto da malore mentre andava a fare visita ai detenuti. Ha avuto il primo soccorso in carcere e poi ricoverato in ospedale, anche lì nella sua stanza di degenza, ha predicato e testimoniato: “l’amore e la grazia del Signore”.

Con amore ha ricevuto in casa parenti, fratelli, sorelle e amici esortandoli ad amare il Signore e a perdonare senza mai stancarsi, e proseguire il cammino con Gesù Cristo fino alla fine. Il giorno 5 Novembre 2005 il fratello Rosania ha raggiunto la tanta agognata patria celeste. Quasi un migliaio di persone tra parenti, amici, fratelli e sorelle hanno dato l’estremo saluto al loro caro amico e fratello in Cristo, nella sua comunità tanto cara di Via Tito Serra 10. “Amo tutti e perdono di vero cuore” queste sue parole sono ricordate da tutti quelli che lo hanno amato.

A Dio tutta la gloria.