Accadia 2.175 ab. è un comune situato tra i monti della Daunia a 650 m s.l.m. Il centro abitato si articola in due aree. Il più antico, il Rione fossi, fu abitato fin dalla preistoria, e ciò è testimoniato dal ritrovamento di caverne lungo la pendice della collina su cui sorge. Il rione si presenta con caratteristiche case in pietra, vicoli stretti ed una chiesa di origine bizantina. Quest’area è attualmente in restauro mentre la seconda, di recente formazione, abitata dalla maggior parte della popolazione, si sviluppa sul piano della collina. I vari terremoti hanno fortemente segnato i monumenti del paese, sia religiosi che civili, pertanto essi sono piuttosto recenti. L’unico esempio di chiesa antica si trova nel Rione Fossi, ed è la chiesa dei santi Pietro e Paolo. Uscendo dal Rione fossi dal suo ingresso monumentale, l’Arco di Porta di Capo, si può ammirare la piazza dell’Orologio, che prende il nome dalla torre dell’Orologio inaugurata nel 1883 e dove ha sede anche la fontana monumentale realizzata in pietra locale a forma di tempietto in stile neoclassico nel 1836. Vicino la piazza vi è la sede del Museo civico, che contiene sezioni di antichità, età medievale, età moderna, civiltà contadina e artigiana. All’interno del museo vi sono quattro sale e uno scantinato, che si addentra nelle viscere del sottosuolo, come una suggestiva catacomba. Proseguendo verso la parte nuova del paese si possono visitare Piazza Matteotti e Piazza San Luigi. In contrada Rotato, a 2 km dall’abitato, vi sono i resti di una taverna romana costruita sotto l’imperatore Massimiano e rifatta sotto Massenzio. I principali luoghi d’interesse di Accadia sono comunque legati alla natura. Il Bosco Paduli presenta una folta vegetazione con enormi querce secolari e numerose sorgenti d’acqua. Nella località Pietra di Punta si trovano piccole cascate ed insenature nelle rocce note con il nome di Gole di Accadia o Gole di Pietra di Punta dove imponenti rocce si innalzano dal torrente Frugno[1].

La storia della presenza evangelica pentecostale in Accadia differisce dalle altre località della provincia di Foggia per alcuni aspetti singolari. L’Evangelo vi fu predicato per la prima volta sul finire degli anni Quaranta del secolo scorso[2] e con le prime conversioni si costituì una chiesa (ancora esistente) che dopo breve tempo, mentre la maggior parte delle chiese consorelle si affiliava alle neocostituite Assemblee di Dio in Italia (ADI), scelse di aderire alla U.P.C.I. (Chiesa Unita Pentecostale Internazionale), una denominazione appartenente al pentecostalismo dell’unicità[3].

“Ad Accadia non c’erano molte anime credenti. Io ho frequentato questi fedeli. Di solito loro partecipavano anche ai culti che si tenevano in altri luoghi. All’epoca c’era un profondo amore sincero e ci si visitava spesso. Accadde poi che un fratello che avevamo portato al Signore, emigrò in U.S.A. e se ne ritornò con la verità dei Gesù Solo. Aveva una personalità particolare e si fece imbrogliare dalla religione…”[4]

In realtà a portare la “novità dottrinale” ad Accadia fu una donna di nome Sebastiana Menza, che dopo avere realizzato una conversione negli Stati Uniti dove era emigrata per lavoro, ritornò in Italia pressappoco nello stesso periodo in cui Attilio Di Gennaro ed altri incominciarono ad evangelizzare questo paese.                

“Nel 1948, Sebastiana Menza (1905-1996), italo-americana, decide di venire in visita in Italia per esporre ad amici e parenti la sua nuova esperienza pentecostale. Sebastiana Menza è originaria di Accadia e concentra nel suo paese le frequenti visite e gli sforzi di evangelizzazione. Ne risulta la nascita di una piccola congregazione, che la Menza affida alle cure di uno dei convertiti, Pasquale Pedano (1920-1989). Sebbene Sebastiana Menza possieda credenziali ministeriali della United Pentecostal Church International negli Stati Uniti, preferisce usare il nome Tempio di Cristo. Tale nome, però – pur continuando a rappresentare un’entità distinta – rimane sempre associato alla U.P.C.I.[5]

È probabile che a distanza di tanti anni, Attilio Di Gennaro nel ricordare le vicende di Accadia si sia confuso con Pasquale Pedano, che non andò mai negli U.S.A. ma che fu il conduttore della chiesa di Accadia e che alla fede evangelica giunse prima dell’arrivo della Menza. Siamo certi di questo perchè egli in un primo momento collaborò nell’evangelizzazione con il pastore Nicola Nuzzo[6] il quale a proposito del Pedano, in una intervista realizzata pochi anni prima della sua dipartita ricordava: 

Con Pasquale Pedano lavorammo insieme a Sant’Agata. Una sorella americana era giunta in questo paese per proclamare l’Evangelo e chiese per aiuto un fratello. Pedano la presentò a me, anche se lui abitava più vicino a Sant’Agata … Al principio, Pedano partecipava anche al culto ad Anzano, poi tramite una sorella americana che venne ad Accadia e costruì il locale di culto, lui passò ai Gesù solo. A me, egli non disse mai una parola di questo cambiamento, anche se io lo sapevo. A Castelluccio dei Sauri … Pedano curava un gruppo però quando venivo per lavoro, lui mi mandava sempre a chiamare per partecipare alle riunioni. I padroni della casa dove si tenevano i culti vivevano a circa un paio di km fuori dal paese. Quando Pedano mi chiamava a predicare non mi accennava mai a questo particolare del suo cambiamento. Io che ne ero al corrente neanche dicevo nulla. Zitto io e zitto lui … poi si allontanò definitivamente da noi…[7]

Il “passaggio alla dottrina dell’unità” inevitabilmente interruppe ogni relazione con le circostanti chiese pentecostali trinitarie. La chiesa di Accadia pur non diventando mai particolarmente numerosa, contribuì tramite l’emigrazione dei suoi fedeli (e per la venuta in Italia di missionari americani) alla diffusione di questa realtà in diverse regioni d’Italia. Oggi la U.P.C.I. conta circa una trentina di chiese in tutto il territorio nazionale con un migliaio di battezzati. Per quanto riguarda Accadia: “… Saverio Pedano (figlio di Pasquale), emigrato da Accadia a Milano per motivi di lavoro, fa ritorno alla sua terra d’origine e assume la guida della comunità. Più tardi collabora con lui Salvatore Arcidiacono… Dopo il decesso del pastore Pedano, presso la storica Chiesa di Accadia si tengono riunioni saltuarie a causa della mancanza di un responsabile locale”[8].

Dario De Pasquale, 12/10/2022.


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Accadia#Rione_Fossi    Visitato il 5/10/2022.

[2] In appendice, a pag. IV del libro “Le radici del Movimento Pentecostale”, ADI-Media, Roma 1989, autori David A. Womack-F. Toppi, viene riportato che questo paese fu evangelizzato nel 1950.

[3] Il pentecostalismo dell’unicità (noto anche come apostolico, pentecostalismo del nome di Gesù o movimento del solo Gesù ) è un movimento religioso pentecostale non trinitario che deriva il suo nome dal suo insegnamento della “dottrina dell’Unità”. Questa dottrina afferma che c’è un solo Dio che si manifesta come Padre, Figlio e Spirito Santo . Ciò è in netto contrasto con la dottrina delle tre persone distinte ed eterne della teologia trinitaria. I credenti dell’Unità battezzano esclusivamente nel nome di Gesù Cristo anzichè con la formula trinitaria “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il movimento emerse per la prima volta in Nord America intorno al 1914 come risultato di uno scisma in seguito a controversie dottrinali all’interno delle neonate Assemblee di Dio.

[4] Intervista ad Attilio Di Gennaro, 16/06/2011. Attilio Di Gennaro (1922-2017) fu un predicatore itinerante pentecostale. Durante i primi anni Cinquanta si adoperò nel proporre il messaggio evangelico pentecostale in numerosi paesi della provincia di Foggia, Benevento, Campobasso e Avellino. Curò per circa tre anni, una diaspora immensa a prezzo di enormi sacrifici. Si veda nella pagina: I PIONIERI.

[5] http://a3001.altervista.org/Laprimaondataimodalisti.htm   Visitato 8/10/2018.

[6] Nicola Nuzzo (1930-2017) è stato un pastore ed evangelista sia nella provincia di Foggia che in quella di Avellino. Si veda nella pagina: I PIONIERI.

[7] Intervista a Nicola Nuzzo, 21/05/2013.

[8] http://a3001.altervista.org/Laprimaondataimodalisti.htm   Visitato 8/10/2018.