San Marco in Lamis è un comune italiano di 14.544 abitanti (chiamati sammarchesi) della provincia di Foggia in Puglia, a 550 m s.l.m.

Fa parte del Parco Nazionale del  Gargano e della comunità Montana del Gargano, è situata in una vallata. Nel 1793, con Regio Diploma del re Ferdinando IV di Borbone, le fu concesso il titolo di città. Il centro storico è denominato Padula, ovvero palude (in Lamis in latino equivale proprio a “nelle paludi”), a testimonianza del fatto che un tempo (prima della sua completa bonifica) la zona era paludosa. Esso è di tipo medievale, con case basse a schiera prevalentemente bianche, con strade strette e vicoli ciechi. La cittadina è attorniata da verdi colline, una delle quali poggia borgo Celano, una vivace borgata popolata, soprattutto in estate dai villeggianti della provincia.        

Come nasce la testimonianza pentecostale a San Marco in Lamis,

fu per opera dei coniugi Angelo e Michelina Verde, nativi di San  Marco in Lamis, che negli anni 50 emigrarono in Germania in cerca di fortuna per una vita migliore. Michelina trovò lavoro nella Telefunken, una grande fabbrica di quattromila operai.

Alla nascita della primogenita Annamaria, le colleghe del reparto gli fecero tutte un regalino per la bambina, fra queste, la signora Conaschi di Backnang, gli  regalò «una Bibbia e una cioccolata». Michelina disse: “come le è venuto in mente di farmi questo regalo? Io non ho tempo per leggere, vado a lavorare ed ho una bambina piccola”. Poi pensò, porterò la Bibbia a lavoro cosi potrò leggerla durante i minuti di riposo. Michelina svolgeva un lavoro di grande precisione, andava controllato con lenti d’ingrandimento. Per questo tipo di lavoro le concedevano dieci minuti di riposo ogni ora, perché i suoi occhi non si stancassero. Durante le piccole pause Michelina iniziò a leggere la Bibbia dal libro della Genesi. Poi pensò di leggerla la mattina prima dell’inizio del lavoro, perché arrivava con venti minuti di anticipo.

Leggeva la Parola con grande interesse e col cuore. Dio si stava rivelando nella sua vita attraverso la lettura della Bibbia «La Parola di Dio è vivente». Il modo in cui la consideriamo, determinerà dei profondi cambiamenti d’amore verso il Signore.

Era il mese di novembre, alle sette del mattino non era ancora giorno, Michelina nell’attesa che suonasse la campanella per l’inizio del lavoro, dalla finestra osservò le stelle e disse: “Signore! Tu sei il creatore del cielo e della terra, il liberatore! Perché il popolo che tu hai liberato dalla schiavitù e per cui hai operato miracoli, si è prostrato davanti al vitello d’oro? Perché ti ha fatto questo! Il suo cuore era triste “mai nessuno le aveva parlato di Dio”.

La lettura della Parola aveva fatto germogliare nel suo cuore il desiderio di conoscere Dio.

Si chiedeva se Dio è il mio creatore, io sono “figlia  di Dio”?

“Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare;io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te”. Salmo 32:8.

Che meravigliosa promessa per chi confida nel Signore.

Michelina stava realizzando un’intima comunione con Dio, di tutto ciò che leggeva rendeva partecipe il marito con entusiasmo. Angelo, non voleva ascoltarla, si adirava e la oltraggiava dicendo: “Se prendo quella che ti ha regalato la Bibbia gli spezzo pure l’altra gamba” (aveva una protesi), Michelina parlava a tutti in famiglia del Signore ma nessuno la ascoltava.

Nel reparto di Michelina lavorava Anna, una sorella napoletana, che leggeva la Bibbia, essendo proibito parlare sul posto di lavoro, Anna andò a farle visita a casa e l’invitò al culto della domenica a Backnang, una città vicina. 

A Michelina era difficile andare in chiesa, perché abitava in Maubach. Il marito le era ostile e pensò: “Se il Signore ha risposto al popolo d’Israele, esaudirà anche me!” Pregò intensamente tutta la settimana. La domenica mattina Angelo le disse “vestiti, ti porto al culto”. Un Alleluia di gioia si elevò dal suo cuore. La mattina, durante la testimonianza, la sorella Anna rese partecipe la comunità che il cognato aveva un tumore, supplicò Dio ad alta voce di guarirlo.

La domenica successiva, Anna ringraziò Dio dicendo che aveva ricevuto una lettera dal cognato “Dio lo aveva guarito.” Michelina fu colpita dalla fede di Anna.

Maria Stoduto (suocera di Michelina) una notte si sentì male, fu portata in ospedale a Backnang con un’emorragia i dottori dissero che aveva un tumore ed era grave. Dopo tre mesi di chemio e altre terapie i dottori, non vedendo nessun miglioramento dissero ai famigliari che dovevano sospendere ogni cura perché non c’era speranza di guarigione. 

Nel mese di settembre, Maria tornò a San Marco in Lamis, suo paese natio. A dicembre, Michelina propose ad Angelo: “Vai tu a San Marco a visitare tua madre, io resto in Germania con i bambini”. Si ricordò della testimonianza di fede della sr. Anna.

Dopo qualche tempo, Michelina in chiesa pregò il Signore ad alta voce: “Oh Dio! Come hai guarito il cognato della sorella Anna dal tumore, guarisci anche mia suocera, il miracolo che hai fatto a lei fallo anche a me! Liberala dal tumore. Tu sai che gli ho parlato di Te per sei anni”.

Alla fine del culto Angelo andò a prendere Michelina, con gioia gli disse: “Angelo, tua madre non morrà perché ho pregato Dio di guarirla!” Angelo: Ma che stai dicendo! Tu non l’hai vista a Natale è diventata irriconoscibile, non ha un capello in testa e sta proprio agli spiccioli dei suoi giorni. Michelina replicò: “Angelo, io ho chiesto al Signore di guarirla! Tua madre non morrà! Ho la certezza che il Signore ha già operato”… Angelo: “Non credo!”

Anno 1968-69.

Maria, continuò la terapia oncologica negli ospedali di Bari ma nel suo caso ogni cura era inutile non c’era speranza di vivere… Era analfabeta e non aveva il telefono, per informare i suoi famigliari si rivolse a uno scrivano per portarli a conoscenza del suo stato di salute.

La prima lettera: “Caro figlio, a Bari non desidero andare più perché i medici non mi danno alcuna speranza e fisicamente non ce la faccio più”. In un’altra lettera: “Cari figli io sto meglio.” Dopo sei mesi stava bene e il suo aspetto era fiorente.

«…Io sono il Signore, colui  che ti guarisce». Esodo 15:26

Michelina decise di ritornare in Italia con tutta la famiglia perché non voleva che la figlia Annamaria di sei anni iniziasse la scuola in Germania. Vendettero una parte dei mobili, altri furono spediti con una ditta di traslochi a San Marco in Lamis nella casa che avevano acquistato in precedenza.

Inaspettatamente una voce insistente, pressante, le suggeriva di andare in Belgio a parlare del Signore a sua sorella Vittoria. Era certa che quella voce era da Dio e non sapeva come dirlo al marito… pensò…mi dirà tu sei pazza!. Pregò: < Signore aiutami a trovare le parole giuste. Solo Tu puoi parlare al suo cuore e convincerlo. > Michelina timorosa gli disse: Angelo perché non proviamo ad andare in Belgio! Egli rispose: sì, andiamo!  Michelina ricolma di gioia ringraziò Dio.

Per traslocare in Belgio, dovettero ricomprare i mobili e tutto il necessario per arredare la casa presa in affitto.

Angelo trovò subito lavoro, mentre Michelina, nonostante il suo impegno, non riusciva a trovarlo e neanche la comunità perché nessuno sapeva indicargliela.

Una domenica insieme a sua figlia Mirella, continuando la ricerca, gli fu indicata la comunità Evangelica Pentecostale. Era fuori dal centro abitato, ed era chiusa, il culto si celebrava nel pomeriggio – Esclamò: ti ho trovata! – Al suo arrivo, il culto era iniziato. La chiesa conteneva oltre trecento persone. Il pastore meditava la Parola “dal” vangelo di Giovanni in lingua francese, che lei non conosceva. Dio, le concesse di ascoltare il messaggio in italiano e fu grandemente benedetta.    

Michelina aveva bisogno di lavorare, chiese ad un’amica di aiutarla con la macchina perché il marito lavorava e non poteva accompagnarla. Fece richiesta a tutte le fabbriche ma nessuna era disposta ad assumerla. L’ultima fabbrica rimasta era una pasticceria che produceva paste per tutta la provincia. Chiese se c’era disponibilità di lavoro; la titolare disse: Madame, il lavoro c’è ma solo per ventotto giorni, perché le lavoranti di questo posto sono andate in ferie in Italia, al loro ritorno deve lasciare il posto di lavoro. Michelina, subito: “Accetto l’offerta!” le servivano esattamente ventotto giorni.

Durante il lavoro di pulizie, vide un biglietto con un versetto biblico incollato a un forno, chiese alla collega spagnola questo biglietto l’hai messo tu? No! Questo biglietto l’hanno lasciato le due operaie, madre e figlia, che tu stai sostituendo. Pensò: “Allora sono due figliuole di Dio come me! Dio programma ogni cosa.”

Al rientro delle due operaie, Michelina fu licenziata e non perse il diritto alla disoccupazione.

Parlava del Signore a sua sorella Vittoria con perseveranza, anche se a volte non voleva ascoltarla. Mancavano pochi giorni alla nascita della seconda genita di Vittoria. Aveva comprato casa e mancavano le porte per il completamento dei lavori; era preoccupata per le persone che l’avrebbero visitata.              

Michelina, si recò nell’ufficio della mutuel per timbrare il tesserino di Vittoria, l’impiegato nel vedere il certificato, le chiese: madame voi siete la sorella dell’interessata?  Lei rispose: “Sì, Lombardi Michelina”, c’è una busta per vostra sorella Vittoria. L’impiegato aprì la busta e contò fino a superare la somma di 9.200 franchi. Michelina – No! Monsieur, mia sorella non potrebbe restituire la somma, non ha possibilità economica; Madame, questi franchi, spettano di diritto a sua sorella, per la nascita di suo figlio. È una vecchia legge del re Baldovino e della regina Fabiola del Belgio. Era stata tolta ma da due mesi è di nuovo in vigore. Michelina, gioiosa prese la busta e la portò a sua sorella che non voleva accettarla perché non sapeva come e quando restituirli. Michelina gli spiegò che non avrebbe dovuto restituirli perché erano suoi.

Vittoria disse alla sorella: “ieri sera ho pregato il Signore se è vero che tu hai provveduto per quel fratello, che mi ha parlato Michelina fallo anche per me. “Provvedimi” perché devo mettere le porte!”

Michelina continuava a esortare la sorella ad andare in chiesa ma Vittoria non  riusciva a prendere una decisione per il Signore. La sua perplessità rendeva triste Michelina che si chiedeva: Signore sono venuta in Belgio per parlare a mia sorella della salvezza ma non ancora vedo la Tua opera in lei. La domenica in comunità, il pastore esortò i fedeli dicendo: “Voi pensate a voi stessi e non di portare altre anime alla salvezza”. Michelina si sentì ripresa e toccando con la mano la sedia disse: Signore, tu sai che il mio desiderio è di vedere mia sorella seduta qui a fianco a me, ma lei non vuole venire!

Alcuni giorni dopo, Vittoria disse a Michelina che aveva pregato e che le sue gambe si erano sgonfiate aveva avuto la possibilità di fare tutti i lavori domestici senza difficoltà. Questa esperienza con il Signore la portò alla decisione di servire Dio.

Il sabato successivo Vittoria, con la bambina, si recò a casa della sorella e le disse domani voglio venire anch’io in chiesa. Giunti al locale di culto, Vittoria andò a sedersi proprio alla sedia che Michelina aveva indicato: “Qui in questo posto la voglio vedere.”

Vittoria si lasciò raggiungere dalla grazia di Cristo – L’accettò come suo personale Salvatore.  – Con cuore ricolmo d’amore e di zelo testimoniò al marito di Gesù.  Si convertì, annunciò la Parola “ai” famigliari e ai sammarchesi residenti in quella zona del Belgio. Tutti si convertirono.

Durante la settimana, il fratello, siciliano, Scozzari, pastore della chiesa di Bruxelles si recava in casa di Vittoria per celebrare il culto al Signore. In quel paese nacque il primo nucleo evangelico pentecostale.

La domenica andavano al culto nella comunità di Quaregnon, distante venti chilometri circa. Vittoria prese la patente per partecipare ai culti.

“Poiché l’Eterno scorre con lo sguardo tutta la terra per spiegar la sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di Lui”. (2 Cronache   16:9)

Dio è alla ricerca di persone disposte a seguire le orme di Suo Figlio con l’esempio della propria vita, per condurre anime a Cristo Gesù e alla salvezza.

Nel 1978 la famiglia Verde, dopo due anni di permanenza in Belgio, ritornò nel paese di origine a San Marco in Lamis.

Michelina con fede e determinazione iniziò un’opera di evangelizzazione per far  conoscere il Vangelo ai famigliari e ai suoi concittadini.  Le riunioni di preghiera erano fatte nella loro abitazione in Corso Giacomo Matteotti 178. Michelina testimoniava della guarigione della suocera e di come Dio si prese cura di loro guidandoli in ogni cosa. Maria confermava come il Signore l’aveva salvata dalla morte fisica facendo di lei una sua figliuola salvata per grazia. Maria Stoduto visse ancora ventisei anni. Morì nel 1998 a San Marco in Lamis.

La prima sorella a convertirsi fu la sr. Teresa Nota di Margherita di Savoia, sposata con un cittadino di San Marco. Durante la preghiera Teresa scoppiò in un pianto irrefrenabile, Michelina le chiese: perché piangi’? Lei, mi è stato diagnosticato un tumore al seno, in settimana mi devo operare a Bari. Michelina, in semplicità le disse: non ti preoccupare diciamolo al Signore! Lui sa quello che deve fare. Dopo l’operazione, il chirurgo disse: tutto a posto! Gli asportarono solo un “nodulo”. Molti dei famigliari riconobbero che Dio era intervenuto e accettarono Gesù.  Dio manifestava la sua potenza. Il piccolo nucleo fioriva con battesimi in acqua e di Spirito Santo.

Spesso la famiglia Verde la domenica frequentava i culti della comunità di Foggia in vico S. Martino, 11 curata dal fr. Rosania. Giuseppe Rosania, conduceva il gruppo nascente di San Marco in casa Verde.

La casa presto diventò piccola e fu ritenuto necessario prendere in affitto una sala di culto in via Della Badia; oltre trenta persone riempivano la casa. Dio li benediceva manifestando la sua gloria. Rimasero in questo locale per due anni. Poi si pensò a un secondo locale di culto più grande che fu affittato in via  dei Mille, per dopo trasferirsi in un nuovo locale in via Monte Sabotino n. 11, da ventisei anni attuale sede della comunità.

La luce di Dio continua a risplendere ancora oggi a testimonianza della gloria dell’Iddio fedele.

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Impegnati nel campo del Signore:

Michelina Lombardi, Angelo Verde e Nardina Giuliani.

Angelo Verde marito di Michelina Lombardi si battezzò nella comunità di Foggia in vico S. Martino, a battezzarlo fu il fr. Angelo Campagna. Nel 1987 circa.

La sr. Michelina Lombardi insieme al marito Angelo Verde, sono i pionieri della comunità di San Marco in Lamis che conta circa venti anime perché molti sono emigrati in cerca di lavoro a Milano.

I Pastori:

Giuseppe Rosania – Enzo De Fano – Sebastiano Bozzon – Pasquale Puopolo – Guerino Perugini – Arnese Francesco – Fulvio Tarabella.

Collaboratori:

La comunità di San Marco, molto amata dai fratelli di Foggia molti collaborarono con il fr. Giuseppe Rosania, fra questi Nicola Pagano di Manfredonia per i primi dieci anni circa, il fr. Ferreri di Torremaggiore, Elio Fracasso – Mario Torraco – Angelo Campagna – Michele Pinto -– Vincenzo Mobilia -– Saverio Eronia e altri.

Intervista telefonica del 28-8-2018 del f.llo Nicola Pagano da Messina.

La testimonianza è stata raccolta in Corso Giacomo Matteotti 178, di San Marco in Lamis casa dei coniugi Michelina  Lombardi e Angelo Verde la mattina del  27-10-2018.

Maria Torraco