Breve storia della comunità di Foggia.

Questi scritti costituiscono una piccola parte degli studi e meditazioni esposti da me alle varie comunità durante i lunghi anni del mio ministero pastorale. Li ho raccolti per essere di edificazione ai miei fratelli, spero possano essere anche un ricordo per altri quando il Signore mi chiamerà nella gloria. Alcuni sono apparsi sul Risveglio Pentecostale (pubblico i mei articoli sul Risveglio Pentecostale dagli anni ‘70), altri li ho tratti da alcuni libri da me già pubblicati, altri ancora li ho presentati alle mie comunità di cui sono stato pastore per più di cinquanta anni. Alcuni fratelli mai hanno chiesto di scrivere la mia vita. Non sarei il solo a farlo; sono uno dei fratelli più anziani delle Assemblee di Dio tuttora in emeritazione. La mia vita conta poco; benché caratterizzata da ostacoli e difficoltà, il Signore però mi ha sempre liberato da ogni cosa, dandomi la forza di andare avanti nella certezza del Premio e mi è stato vicino in questi lunghi anni. Preferisco essere ricordato per il ministerio che in parte trapela da questi pochi scritti. La maggior parte degli studi e delle meditazioni non sono stati inseriti in questa raccolta, anche perché nei primi anni del mio lavoro cristiano non era possibile conservarli nei file del computer. (Per molti anni dalla mia conversione ha dovuto scrivere a penna oppure su macchina da scrivere, senza l’aiuto di strumenti elettronici che avrebbero reso invece possibile l’archiviazione).

La storia della mia vita è molto legata al mio lavoro ministeriale e non soltanto nella comunità di Foggia; per questo dovrò rievocare anche le cose che il Signore ha operato non solo nella mia vita ma anche attraverso coloro i quali in un modo o nell’altro hanno influenzato i miei comportamenti. Ho sempre cercato durante i miei cinquanta anni di ministerio, durante i culti nelle comunità da me curate, e insieme con altri fratelli, la prevalenza della sapiente Guida dello Spirito Santo. Quando l’ho invocato, Lui mi ha sempre risposto e ha edificato le comunità che avevo in cura, mostrandomi il Suo insostituibile aiuto, attraverso guarigioni, battesimi di Spirito Santo e soprattutto anime salvate. Dio mi è testimone se dico la verità. Non ho mai avuto grandi pulpiti; ma una cosa posso dire, non ricordo un solo paese della provincia di Foggia che non ho visitato; quando predicavo all’aperto nelle piazze, spesse volte con l’utile collaborazione del fratello Fernando Barile tuttora in vita, che ha curato per diversi anni la comunità di Sannicandro Garganico, né una sola comunità della nostra provincia che non ho curato come pastore: (la comunità di Lucera per circa trentacinque anni, le altre comunità per tempi più brevi, o in altri casi come collaboratore). Il Signore mi ha dato la possibilità anche di predicare in altre comunità fuori della mia provincia. Sono stato tre volte in Germania, una volta in Albania (con il fratello Girolamo Piazzolla e il fratello Lorenzo De Fano ora pastore di una delle comunità di Bari) e in Svizzera con mia moglie, portando la Parola dell’Evangelo. Non ho frequentato l’istituto Biblico e non ho scelto di svolgere il mio ministerio a tempo pieno, perché ho preferito un lavoro secolare per guadagnarmi da vivere senza gravare economicamente sulle comunità. In quegli anni ero sempre molto occupato tra il lavoro di ufficio e le comunità, ma il Signore mi ha provveduto una moglie fedele che con grande sacrificio provvedeva per tutte le mie necessità. Così anche quando ero fuori per il lavoro cristiano, lei pregava per me. Ringrazio il Signore per i miei tre figli che Lui ci ha dati, per i loro rispettivi coniugi che servono il Signore, e per i cinque meravigliosi nipoti i quali fin dalla loro infanzia hanno dato il loro cuore al Signore.

Ricordo molti fratelli che ora sono andati con il Signore, servitori di Dio della prima generazione: Per tema di dimenticare il ricordo va innanzitutto a un fratello che con la sua moto o con la sua bicicletta visitava tutta la provincia di Foggia, senza sosta. Dal suo infaticabile ministerio, sono sorte alcune chiese della nostra provincia, tra cui Foggia, dove germinò il primo gruppo di credenti che si riuniva in una casa privata. Si racconta che i primi battesimi in acqua si svolsero in una vasca rurale presso il vecchio macello di Foggia (furono battezzati più di cinquantadue fedeli provenienti da alcune località della provincia) Questo fratello proveniva dal paese di San Paolo Civitate: era il fratello Attilio Di Gennaro. Siamo agli inizi degli anni 50, qualche anno dopo la fine della seconda Guerra Mondiale.

La testimonianza cristiana era in quegli anni del dopoguerra assai ostacolata, soprattutto dalle autorità locali ancora sotto l’influenza delle idee fasciste, benché già da qualche anno l’Italia scegliesse la Repubblica alla Monarchia, ma gli archetipi talvolta sono più duri a morire. Dopo le prime esperienze di conversione, e quando il fratello Di Gennaro per vari motivi sospese la sua attività di missionario per la nostra provincia, il Signore ha usato per la giovane comunità di Foggia altri fratelli: faccio il nome di alcuni, nella speranza di non aver dimenticato altri; Il fratello Doria che è stato consigliere di chiesa durante il ministerio del fratello Giovanni Ferri; Mobilia Vincenzo che fu il primo a essere battezzato di Spirito Santo. Proveniva dalla chiesa dei fratelli. Poi il fratello Campagna che per alcuni anni fu chiamato a curare la piccola comunità di Margherita di Savoia, il fratello dell’Era e il fratello Mongiello. Ormai a Foggia iniziava una testimonianza evangelica pentecostale, e i culti si svolgevano alle casermette (chiamate così perché, servirono di caserme per gli alleati durante la seconda Guerra Mondiale). Ricordo che in quei giorni cominciavo a frequentare le riunioni anch’io.

Siamo nell’anno 1955, (avevo diciotto anni), quando Signore mi salvò. Per le prime volte frequentavo le riunioni nella casa del fratello Quarato, e nel piccolo piano terra del fratello Fracasso, padre di Elio Fracasso tuttora vivente. Siccome la testimonianza evangelica a Foggia contava circa 25-30 fedeli, il Consiglio Generale mandò un pastore a tempo pieno, il fratello Giovanni Ferri, proveniente da Ponzano degli Abruzzi. Dopo il fratello Ferri, fu eletto con pieni voti dalla comunità come pastore di Foggia il fratello Giuseppe Rosania. La comunità svolgeva i propri culti in un locale ricavato da un vecchio garage in vico S. Martino. Il fratello Ferri e in seguito il fratello Rosania, con gli altri anziani della comunità mi chiesero di collaborare per curare alcune comunità della Provincia di Foggia, ed io accettai.

Non posso dimenticare altri fratelli con i quali collaboravamo e che ora sono tutti con il Signore: Angelo Campagna, che per alcuni anni prese in cura la comunità di Margherita di Savoia; Franco Cassio che per alcuni anni curava la comunità di S. Giovanni Rotondo, Torraco e dell’Era che erano membri del Consiglio di Chiesa di Foggia e con i quali collaboravano insieme ad altri fratelli nella provincia, Guido Barile, con la sua utile collaborazione non soltanto in seguito come consigliere di Chiesa in piazza Scaramella, ma anche per i suoi utili consigli; il fratello Granelli, che il Signore chiamò improvvisamente mentre partecipava ad un convegno giovanile; il fratello Manfredo Cardone, il fratello Petroni, il fratello Mario Palatella, il fratello Mancini ed altri ancora, tra cui il fratello Colotti, il fratello Vitrani che lavorava nella polizia stradale, e la famiglia Di Cataldo che fu una tra le prime famiglie e che in seguito si trasferì a Napoli. Non posso dimenticare il fratello Vallario Roberto. Era molto malato quando piantammo la tenda evangelistica nella città di Foggia (erano passati molti anni ed ero già stato nominato pastore della comunità di piazza Scaramella); tuttavia mi chiese insistentemente di collaborare per la vigilanza notturna; il Signore lo chiamò in quei giorni. Costoro sono tutti nella Gloria, e ci aspettano. Da qualche anno, il Signore ha chiamato a Casa il fratello Rosati Marco anche lui uno tra i più rappresentativi della nostra comunità. Ho citato il nome di alcuni fratelli, che sono passati alla Gloria ma ho omesso di ricordare il nome di molte sorelle nella fede, i cui nomi sono scritti nel Libro della Vita, le quali con la loro fedeltà al Signore, si sono messe in evidenza per praticare l’ospitalità ai missionari in visita nella nostra comunità, in ubbidienza alla Parola di Dio, si sono distinte nella preghiera e nelle visite agli ammalati. Queste sorelle, molte sono già con il Signore, altre sono ancora tra noi, costituiscono una delle parti più importati della nostra comunità di Foggia.

Verso l’ultimo decennio dello scorso secolo il fratello Giuseppe Rosania affiancato da me e da altri fratelli della comunità, ma soprattutto con l’insostituibile aiuto del Signore, abbiamo costruito un nuovo locale, lo stesso in cui si svolgono i culti della comunità, in via Tito Serra. È un grande locale con circa 500 posti, costruito su un’area di oltre 5000 metri quadrati. È provvisto di un ampio giardino, e di un altro stabile adiacente adibito ad auditorium capiente di circa 250 posti. La costruzione del locale (affidata a una ditta di Lucera, in economia), ha trovato tutta la chiesa unita in stretta collaborazione. Ciascuno, secondo le sue possibilità, ha dato il proprio contributo economico, offrendo anche disponibilità per l’esecuzione dei lavori di manovalanza. La ditta lavorava in economia. Il fratello Rosania scoprì che una delle colonne portanti non era stata riempita di sufficiente cemento. Così, insieme con altro fratello più esperto nei lavori di muratura, costruirono intorno alla colonna una seconda ingabbiatura riempendola di altro cemento. Per l’attenzione di tutti questi fratelli e soprattutto per l’aiuto del Signore che si è servito d’uomini che avevano a cuore l’opera, possiamo assicurare non soltanto che tutta la struttura è solida, ma anche che il locale di culto tanto atteso ha visto il suo lieto termine.

Durante la mia vita, sono stato spesso usato dal Signore per l’edificazione del popolo di Dio. Sono stato membro del Comitato di Zona per dodici anni e revisore dei conti per altri sei anni. Sono stato inoltre padre fondatore dell’attuale campeggio estivo di Ruvo del Monte, insieme ad altri servitori di Dio tra cui il fratello Sergio Zucchi, tutt’ora in vita, il fratello Franco Citarella, il fratello Eronia Saverio e il fratello Vito Tambone, occupando l’incarico durante i primi anni come tesoriere.

Ero ancora molto giovane (40 anni) (e siamo verso al fine degli anni 70, inizio anni 80 dello scorso secolo) che fui chiamato dal Comitato di Zona per curare temporaneamente un piccolo gruppo facente parte della chiesa di Foggia che si radunava in quegli anni in vico S. Martino e che per vari motivi aperse un altro locale in viale Francia in evidente disputa, nei giorni in cui il fratello Giovanni Ferri lasciò le nostre Assemblee. Accettai nella speranza di essere in qualche modo di aiuto, e il Signore rispose alle mie preghiere e alle preghiere di molti altri fratelli, ricomponendo poi quel gruppo di fratelli con il successivo ritorno nella comunità di vico S. Martino. In quei giorni il fratello Rosania, era conduttore della comunità. Ricordo che in quell’occasione avemmo la gioia di festeggiare quell’evento con una riunione di S. Cena ed il fratello Rosania chiese per l’occasione, l’uso di un locale pubblico molto più grande, adibito a sala conferenza: la sala Eden.

Passarono diversi anni, e siamo agli inizi degli anni 90. Dopo che la comunità fu stabilita nel nuovo locale di via Tito Serra, e a causa di altre incomprensioni (che il diavolo cerca sempre di seminare nel popolo di Dio), il Consiglio Generale delle A.D.l. autorizzò l’apertura di un secondo locale (in alternativa al precedente locale di via Tito Serra) che servisse da altra comunità pentecostale per la città di Foggia, in piazza Scaramella. Anche questa volta fui chiamato a curare questo gruppo che inizialmente contava circa quaranta fedeli. Le preghiere e le invocazioni al nostro Dio non mancavano, e dopo pochi anni il numero dei fedeli saliva a circa 110-120 fedeli. Vi furono molti battesimi di Spirito Santo, alcune guarigioni e molte conversioni soprattutto tra i giovani. Intanto nella chiesa di via Tito Serra fu nominato un altro pastore per sostituire il fratello Rosania messo in emeritazione per ragioni di età, e il Consiglio Generale nominò il fratello Lorenzo De Fano, proveniente da Bari.

Dopo circa dodici anni di ministerio, nella chiesa di piazza Scaramella, dovetti dimettermi anch’io da pastore per ragioni di età e altri servitori di Dio presero il mio posto.
Dopo circa ventitré anni (era la fine del 2017 se la memoria non mi tradisce) è stato definitivamente chiuso il locale di piazza Scaramella per riabbracciare gli altri fratelli e celebrare i nostri culti tutti insieme nell’attuale locale di via Tito Serra, sotto la cura del pastore Fulvio Tarabella.
Ricordo una domenica sera (ed era trascorso non più di un mese da quello che possiamo definire riunificazione delle due comunità) che a fine culto chiesi al fratello Tarabella che presiedeva la riunione, di cantare tutti insieme quel notissimo coro: “lo ti amo nell’amore del Signore” ed uscire contemporaneamente dai banchi per il saluto finale. Se vogliamo chiamare ispirazione questo improvviso sentimento, possiamo anche dirlo, ma questo accade soltanto quando diamo la prevalenza alla Guida dello Spirito Santo; in quell’occasione accadde qualcosa di glorioso: tutta la sala di culto fino ad allora silenziosa, esplose improvvisamente in una lode spontanea a Dio, tanto da poter dire ciascuno con orgoglio: “quella sera c’ero anch’io.” Ci stringemmo tutti in un abbraccio fraterno, uomini con uomini e donne con donne, mentre tutta la sala si riempiva di ALLELUIA e di GLORIA A GESÙ. Si vedevano rivi di lacrime scendere dagli occhi di tutti i presenti. Era questo il miracolo di Dio che noi tutti aspettavamo! Non ricordo qualcosa di più glorioso! Gustammo pienamente il vero significato di amore di Dio, mentre lo Spirito inondava pienamente i nostri cuori. Immagino che quella sera fu il momento più terribile e l’evento più catastrofico per il nemico delle nostre anime, mentre l’inferno veniva, violentemente scosso fin dalle sue fondamenta! Non vi furono in quella sera “lingue di fuoco”, ma un calore intenso di amore fraterno, né un “forte vento” ma una forza divina che spazzava via gli ultimi frammenti di rancore e di animosità; non vi fu quel “suono come di vento impetuoso”, ma la dolce Voce del Signore che ci diceva: “amatevi, come IO vi ho amati fino a dare la mia Vita per voi.” E SIA COSÌ, PER SEMPRE!

E ora riprendo a parlare di me, anche se con una certa remissività, perché sebbene non mi sento molto importante per scrivere le mie memorie, tuttavia queste potranno incoraggiare i miei congiunti e tutti coloro che mi hanno conosciuto, o con i quali sono stato in contatto apprezzandomi, alcuni di costoro forse al di la dei miei meriti, ma altri ancora avendomi conosciuto soltanto durante gli anni della mia vecchiaia, si ricorderanno forse di me come un bravo vecchietto, il quale si sta ancora chiedendo quale è la differenza tra la chiesa evangelica e la chiesa cattolica. Sono uno tra i fratelli più anziani della chiesa e tra i più anziani nel ministerio del Signore; non frequento da qualche anno i convegni pastorali benché vengo invitato regolarmente, perché la mia salute non lo permette. Non ho ottenuto grandi successi durante il mio lavoro: la mia “gloria” principale è stata soltanto quella di essere fedele al Signore. Ho esercitato per molti anni, anche il ministerio di monitore della Scuola domenicale negli anni in cui il fratello Ferri prima e il fratello Rosania dopo di lui, furono conduttori della chiesa di Foggia.

Una nota di orgoglio in proposito, se posso permettermi. Ho avuto il piacere di avere tra i miei alunni nella Scuola Domenicale due giovanissimi che poi sono diventati negli anni a seguire due validi servitori di Dio: il fratello Saverio Eronia che occupò per molti anni il ruolo di membro del comitato di Zona della Puglia e Basilicata, poi si trasferì a Pieve di Soligo(Treviso) per continuare a svolgere l’attività di pastore e nel contempo per insegnare nelle scuole superiori utilizzando la sua laurea in lettere e filosofia, e il fratello Vito Nuzzo che cura attualmente la comunità di Messina in Sicilia e che recentemente è stato eletto vice Presidente delle Assemblee di Dio.

Mi sono molto rammaricato quando una domenica, il pastore della mia comunità il fratello Tarabella disse dal pulpito durante un culto domenicale che molte chiese in Italia, rischiano di chiudere per mancanza di giovani convertiti. Ma non l’abbiamo ancora capito? O facciamo finta di non capire? Se questo è vero, allora quale è il motivo? La diagnosi è vera purtroppo, però quale potrebbe essere la prognosi? Numerosi locali di culti in tutta Italia sono stati oggi come trasformati in sale di conferenze, mentre sovente ascoltiamo dai pulpiti sermoncini domenicali da intrattenimento che non suscitano però il fervore spirituale dell’uditorio, che non parlano al cuore ma soltanto alle menti, e che non fanno gridare: Signore, pietà di me! Si parla molto raramente della necessità di essere battezzato di Spirito Santo, e questo succede purtroppo nelle nostre chiese pentecostali! Anche nelle testimonianze che leggiamo sul nostro periodico “Il Risveglio Pentecostale”, abbondano soltanto notizie di battesimi in acqua. Qualche fratello, riferendosi ad alcuni neofiti, osava dire con una nota d’ironia che molti di loro, entrano nell’acqua asciutti per battezzarsi ma escono poi “bagnati”. Ma continuiamo a parlare delle mie memorie.

Non mi sento al momento, dopo molti anni di servizio nel campo del Signore, di essere considerato un pezzo da museo, un sito archeologico di quelli di cui si ricordano le antiche glorie, ma di cui restano soltanto rovine o pochi frammenti: i servitori di Dio anche durante gli anni della senilità rimangono sempre una valida testimonianza di fedeltà e di servizio; portando le loro esperienze al servizio delle nuove generazioni. Peccato però che alle volte l’esperienza dei vecchi non viene raccolta sempre dai giovani. Per questo ho sentito in cuore di raccogliere questi studi e meditazioni. Sono stati per la maggior parte di essi frutto di preghiera.

Ricordo che fin dalla mia fanciullezza (dall’età di dodici anni) scrivevo poesie e brevi racconti; poi alcune riviste locali e nazionali le pubblicavano. Da quando ho accettato il Signore (all’età di 18 anni) la mia mediocre “arte dello scrivere” è stata interamente messa al servizio del nostro Maestro. Ho soltanto dato alla stampa da un ventennio già trascorso, (restando nell’ambito della letteratura), un modesto volumetto di circa 200 pagine di brevi racconti: sono piccoli componimenti, aforismi e calembour, pubblicati da una Casa editrice del Nord (Gruppo Edicom di Cerro Maggiore – Milano) cui ho dato il titolo di “Antologia del terzo millennio.” Ho saputo che le prime edizioni sono andate al momento esaurite. Forse ci sarà una nuova ristampa. Anche queste rime hanno però tutto un riferimento traslato che si rapporta con le realtà etiche e spirituali del presente.

Dopo aver pubblicato il volume dal contenuto letterario, ho scritto altri tre libri di meditazioni bibliche attualmente in vendita nelle librerie cristiane e pubblicate dalla Casa editrice Hilkia. In seguito ho scritto ancora altri due libri che da circa un anno ho “venduto” su Amazon. I miei cinque libri si possono trovare in Internet cliccando “AMAZON, TUTTI I LIBRI Dl MICHELE RUTIGLIANO” e leggerli in formato Kindel. Sullo stesso sito è possibile leggere anche il mio volume già citato, dal contenuto letterario.

Ho raggiunto un età in cui molti servitori di Dio si “riposano dalle loro fatiche”; questa raccolta di studi e di meditazioni però hanno uno scopo ben preciso. Ho pregato il Signore di poter essere ancora utile per i miei fratelli, e Lui mi ha messo in cuore di raccogliere questi elaborati con la speranza di aiutare in qualche modo qualche anima desiderosa alla ricerca di una parola di conforto e di consolazione. Non posso dire altro, né mi dilungo in dissertazioni che si richiamano a errori del passato. Dio conosce ogni cosa. In quel Giorno tutto ci sarà rivelato e allora capiremo i perché di tutte le cose che al momento restano senza risposta. Non altro. Il mio augurio che questi pochi scritti e meditazioni bibliche possano essere un aiuto spirituale per coloro che le leggono.

Dio ti benedica.

FOGGIA, 2019-06-22

Michele Rutigliano