San Nicandro Garganico è un comune italiano di 13.732 abitanti[1] della provincia di Foggia in Puglia.Sorge sul mare Adriatico e si estende dalla costa, dove si trova la frazione di Torre Mileto, all’entroterra, tra i laghi di Lesina e Varano. Secondo l’ipotesi più accreditata, il primo insediamento del borgo potrebbe essere stato fondato su una tenuta chiamata “San Nicandro” per la presenza di una chiesa dedicata al santo vescovo di Mira e, nel tempo, lo stesso abitato ne avrebbe mantenuto il nome. La prima data in cui compare l’attuale denominazione di San Nicandro Garganico è il 1095, ma diverse fonti indicano come data di fondazione del paese il 663 d. C., quando Lucera fu sconfitta dall’Imperatore Costante II e coloro che scamparono al massacro si rifugiarono sulla collinetta, l’attuale “Terra Vecchia” che divenne poi il primo insediamento del borgo. Qui Federico II costruì un castello nel 1238, forse su dei resti di fortezza normanna o romana. San Nicandro, però, potrebbe avere avuto origini anche dai Longobardi, che arrivarono sul Gargano dopo la sconfitta sul Garigliano nel 915. Il serpente che si trovava sulla sacrestia di Santa Maria del Borgo è di origine Longobarda. I Longobardi del ducato di Benevento, anche dopo essere stati battezzati, continuarono ad adorare il serpente. Come tutti i paesi della zona, San Nicandro ha conosciuto, nel corso dei secoli, tantissime storie sulle varie dominazioni straniere: normanni, svevi, angioini. Una data sicura è il 1464 quando feudo e castello furono comprati da Nicola Della Marra, il cui figlio Gianpaolo li perdette per tradimento. Qualche studioso locale afferma che il castello fu dimora dell’Imperatore, Federico II di Svevia, infatti, era usato da quest’ultimo come base (appoggio) per le sue battute di caccia nel Gargano, del re Manfredi di Sicilia e fu anche rifugio segreto del papa Celestino V.

Il primo nucleo abitativo sembra fosse costituito da un casale, detto Difesa di San Nicandro, che doveva sorgere presso la via che conduce alla città federiciana di Apricena. Durante i secoli successivi, il borgo e il territorio seguirono le sorti della zona circostante, fino all’annessione con il Regno d’Italia.

Il borgo, che lievemente digrada verso il mare, è circondato da un paesaggio ricco di microambienti, dove si possono ammirare anfratti, grotte e sorgenti che rivelano la natura carsica del territorio. Fa parte della comunità montana Gargano. Il centro storico del borgo si sviluppa lungo le pendici di un colle e lascia trasparire ancora oggi le sue origini medievali. Il passato di San Nicandro Garganico riemerge dai vicoli stretti, dalle scalinate affiancate alle case costruite sulla roccia ma soprattutto dal suo castello medievale.

San Nicandro conobbe un rapido sviluppo economico, politico e culturale, divenendo in breve tempo il centro maggiore del Gargano: si incrementò la produzione agricola, con esportazione di prodotti (grano, olio e uva da tavola) in tutta Italia e, soprattutto intorno agli anni trenta del Novecento, crebbe notevolmente l’artigianato. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo, agrumi e frutta; si allevano bovini, bufali, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentari (tra cui quello per la lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi). Dalla fine degli anni 1980, la fama di San Nicandro crebbe in Europa per essere la maggior esportatrice di fiori secchi ornamentali, di cui identificò per lungo tempo il 70% della produzione nazionale.[7]

Tra le diverse comunità a San Nicandro v’è un’ebraica, sviluppatasi dalla fine del 1920 in seguito alla conversione di Donato Manduzio, un reduce della prima guerra mondiale che ricevette in dono una Bibbia, da un suo compaesano (predicatore pentecostale). S’ispirò alla sua personale lettura della Bibbia. Presto convertì un certo numero di suoi paesani ma nel 1949 la maggior parte degli ebrei di San Nicandro emigrò in Israele. Il culto dei fedeli ebrei che sono rimasti si mantiene nella sinagoga Scolanova e nella vicina città di Trani.(1)

La testimonianza evangelica pentecostale a San Nicandro Garganico

A San Nicandro Garganico la testimonianza evangelica pentecostale nasce a cavallo tra gli anni ‘50/’60 da due fratelli, Raffaele Bonfitto e Matteo Augello (cognati), probabilmente provenienti da Rimini, desiderosi di far conoscere l’Evangelo, ai famigliari e ai conterranei. Affittarono una casa nell’attuale piazza Dante, piccola e fatiscente, spoglia, con qualche banco e poche sedie. Qui il piccolo nucleo di credenti si riuniva per lodare Dio.  I fratelli Raffaele e Matteo in occasione di un servizio di Santa Cena, invitarono il pastore Giovanni Ferri di Foggia, accompagnato dal fr. Fernando Barile, suo inseparabile amico e fratello in Cristo. Dio benedisse grandemente la comunità. Ferri occasionalmente visitava il nucleo nascente, mentre Fernando fu grandemente attratto dall’amore di questi fratelli e con costanza, frequentava la comunità di San Nicandro. Dopo qualche tempo, il fr. Matteo Augello mise a disposizione un stanza della sua abitazione più agevole per celebrare il servizio  di culto. Entusiasmato dall’amore di Cristo, Fernando, programmava e organizzava le tante attività della chiesa, era fervente nello spirito. La chiesa prosperava numericamente tanto che i f.lli Bonfitto e Augello gli proposero di condurre la comunità. Fernando accettò con gioia. Molte persone della chiesa dei Fratelli fecero parte della comunità pentecostale, tra cui Michele Vitale e sua moglie Maria Luisa Frascaria, questi, conobbero l’Evangelo in Francia. Rientrati in Italia, frequentarono la comunità dei fratelli per circa tre anni (dal 1976 al 1979) finché non seppero che a San Nicandro vi era una presenza pentecostale curata dal fr. Fernando Barile, che li accolse. Michele e la moglie collaboravano alle varie attività della chiesa. Michele divenne responsabile del gruppo giovanile, la chiesa era fiorente, oltre trenta giovani arricchivano la comunità allietandola con il canto e la musica diretta dalla sorella Nadia Frascaria. Fra i giovani di Foggia la sorella Imelda Ciardulli insegnava nella scuola domenicale.(2) Durante l’estate il cognato Antonio Frascaria, dalla Francia veniva in Italia per le ferie ed era molto competente nel preparare la corale, sapendo cantare e suonare. I primi collaboratori di Fernando furono i suoi genitori Antonio Barile e Lucia De Francesco, validi  fautori per svariati anni. I familiari e i parenti, con la loro assidua partecipazione incoraggiavano la chiesa. Fernando era molto organizzativo, con il suo pulmino si recava nelle varie chiese della provincia, raccoglieva i giovani delle comunità: Foggia, San Ferdinando, Trinitapoli e altre chiese, contribuivano, con grande armonia al canto durante le evangelizzazioni sotto la tenda che tutti gli anni era installata.

Nel 1971-1972 La chiesa si trasferì, per breve tempo, in Via Giordano Bruno, locale più consono alla comunità. In quel periodo, la comunità ricevette dall’America, da un fratello, in forma anonima, una donazione di circa 6 milioni di lire, questa somma fu usata per l’acquisto del locale di culto in via Ciro Vedritto, (attuale Via Manzoni).(3) La comunità partecipò con la sua libera offerta, altri prestarono la propria opera ai lavori di ristrutturazione, anche alcuni f.lli della provincia tra cui  Nicola e Vito Nuzzo di Troia. Il compromesso dell’acquisto fu stipulato nel 1975.(4) L’11 aprile 1976 fu inaugurato il locale di culto, con la partecipazione di molti pastori e fedeli provenienti da tutta la provincia di Foggia. Il fratello Giovanni Ferri diede il consiglio della Parola. Il 4 luglio 1976 otto neofiti, tutti giovanissimi, scesero nelle acque battesimali per confessare pubblicamente la loro fede in Cristo; tra questi anche la sorellina Maria Grazia Curatolo di dodici anni e mezzo. Il fr. Giovanni Ferri diede il messaggio della Parola. La comunità esultava nello Spirito Santo.(5)

Nel 1990 mentre tutto procedeva bene, la chiesa era benedetta, prosperava, nacquero delle incomprensioni tra fratelli per vedute diverse, ciò portò alla separazione. Il gruppo di Michele Vitale prese in affitto un locale in via dei Peligni, attuale Via Degli Equi.(6) Il comitato di zona designò il giovane pastore Abele Trosino, al gruppo che si era separato da Fernando, più le comunità di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis. La permanenza di Trosino in Puglia fu per breve tempo perché fu trasferito in Calabria. Nel settembre del 1990 il comitato di Zona, vista la necessità di un pastore a San Nicandro, incaricò il fr. Michele Vitale di prendersi cura del suo gruppo, che accettò. Michele Vitale dal 1991 al febbraio 2023 ha curato la comunità con impegno. Intanto il fr. Fernando Barile continuò a curare il suo gruppo di fedeli come chiesa Cristiana Libera, con amore e dedizione. Dio gli fece grazia di curare le comunità di: Trinitapoli, San Ferdinando e San Marco la Catola e collaborò con molti pastori nelle comunità e nelle evangelizzazioni con la tenda, predicò la Parola con autorità e con audacia.

Siamo nel 2020 – Fernando, avanti negli anni, dopo oltre cinquant’anni di ministero cristiano, ha raggiunto l’età in cui molti servitori di Dio si riposano. Desiderava “donare” alle A.D.I. il locale adiacente alla chiesa, adibito per la Scuola Domenicale, in Via Manzoni. Rese consapevole della sua decisione al fr. Tarabella che acconsentì. Intanto, Michele Vitale conduttore della comunità di Via Degli Equi, anche lui era giunto all’età di emeritazione. Tarabella ebbe a cuore la riappacificazione delle due comunità di San Nicandro, come avvenne nel 2017 per le due chiese di Foggia: Via Tito Serra e Piazza Scaramella, le due comunità divennero una sola. Tarabella anche questa volta si è prodigato con lo stesso impegno, con la preghiera e la partecipazione della chiesa di Foggia. Fu un lavoro duro ma grazie a Dio, il 22 gennaio 2023 le due comunità si sono riunite per celebrare insieme la cena del Signore, in Via Degli Equi. Il 26 febbraio 2023 la comunità di San Nicandro ha eletto come pastore Fulvio Tarabella che cura anche le comunità di San Giovanni Rotondo, San Severo e San Marco in Lamis. – Il contratto del locale è stato stipulato nel mese di maggio 2018 dalle A.D.I.(7)

Epidemia Covid 19. – Siamo in piena epidemia Covid 19. Fitte tenebre si sono addensate sulla nostra Italia e su tutto il mondo intero riempendo le nostre vite di un silenzio assordante, desolante, che paralizza ogni cosa. L’epidemia continua con il più alto numero di contagi. Migliaia sono i ricoverati in terapia intensiva, molti fratelli sono colpiti e alcuni non ce la fanno. Fernando è ricoverato in ospedale, non teme, è in compagnia di Dio. La preghiera e la fede, lo portano ad ambire alla corona della vita, il 23 marzo 2022 è tornato alla casa del Padre Celeste. Per un credente che ha seguito il Signore, non c’è nulla di più bello che poter dire, alla fine dei suoi giorni come Paolo: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede …mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno”. 2 Timoteo 4:7-8. – Il funerale è stato celebrato il 24 marzo 2022 a Foggia nella chiesa di Via Tito Serra, dal Fr. Paolo Testa, perché il pastore Fulvio Tarabella era in missione umanitaria in Ucraina.


Celebrazione del funerale di Fernando

Testimonianza scritta da Agostino Cassio per suo zio Fernando, letta dal fr. Paolo Testa.  – Ci sentiamo tutti incredibilmente vuoti, attoniti e addolorati per la dipartita del caro zio, nostro parente e servitore del Signore. Abbiamo sperato per un attimo nella sua ripresa fisica, ma poi abbiamo assistito al precipitare della situazione clinica, con l’epilogo infausto che è quello che vediamo. Il fratello Fernando Barile, nasce a Troia in provincia di Foggia il 18 gennaio 1940 da Antonio Barile e Lucia De Francesco, visse l’infanzia negli anni della seconda guerra mondiale e l’adolescenza più o meno come poteva essere vissuta dai suoi coetanei. La famiglia Barile, fu una delle prime a Troia ad avere accettato la testimonianza dell’Evangelo nel lontano 1947, un periodo non facile a causa della persecuzione inflitta dal vigente Regime fascista. Fernando non seguiva la sua famiglia per quanto atteneva alla fede Cristiana. Da giovane, quando aveva all’incirca venti anni si trasferì a Torino per cercare lavoro. Probabilmente sentendosi solo, in una grande città si ricordò degli insegnamenti inerenti alla fede e all’esempio dei suoi genitori, cercò la locale chiesa evangelica e durante una riunione di preghiera si sentì raggiunto e toccato dalla potente mano di Dio. Successivamente, dopo varie vicissitudini e problemi affrontati ritornò a Foggia, dove la sua famiglia si era trasferita da Troia, attraversò un momento di demotivazione e tristezza. Una sera, al rientro, i suoi lo trovarono completamente trasformato, gioioso, pieno di amore, fede e speranza nel Signore e soprattutto con il desiderio più forte di ogni sua aspirazione. Alla Sua attività secolare di commerciante abbinava quella decisamente più importante di consacrazione e servizio nella fede. Lo stesso furgone che utilizzava per il lavoro, era usato in ore diverse per raggiungere località della nostra Provincia. Raggiungeva persone e famiglie sole, a volte anche nelle campagne, in posti sperduti, sul Gargano e altrove per pregare, consolare e annunciare ai bisognosi la meravigliosa Parola di Dio. Per molti anni, fino alla fine  della sua vita il fratello Fernando ha preso cura, come Pastore, delle Comunità di San Nicandro Garganico, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, San Marco la Catola e molti altri centri, frazioni e località. Noi tutti porteremo nel nostro cuore il ricordo del nostro caro zio Fernando, il suo esempio di fede ci sarà di aiuto e sprone nel non perdere mai di vista il nostro caro Gesù e Redentore, autore e compitore della nostra fede e della nostra salvezza. Ci stringiamo tutti alla sua bella e cara famiglia, alla moglie Imelda e ai suoi cari meravigliosi figli: Debora, Damaris e Antonio, preghiamo affinché Dio consoli il loro cuore e lo riempia della Sua meravigliosa presenza. Agostino Cassio

Messaggio del fr. Vito Nuzzo, letto da Paolo Testa. – La vita di Fernando è stata ricordata attraverso un’e-mail inviata dal nipote Vito Nuzzo, vice presidente delle ADI. – Raggiungano te cara Zia Imelda e voi tutti miei cari cugini con le vostre rispettive famiglie così come i credenti della chiesa di Foggia e di San Nicandro Garganico luogo dove zio Fernando, in particolare si è speso per l’opera di evangelizzazione. I sensi della nostra più sentita partecipazione al vostro dolore e al lutto per la dipartita di zio Fernando. Non dimenticheremo lo zelo e il fervore con i quali, sin dalla sua gioventù, si è dedicato al servizio del Signore, sempre allegro nella speranza, pieno di affetto per gli altri, ospitale e perseverante nella preghiera. Preghiamo al Signore affinché Egli ci largisca le Sue divine consolazioni e il Suo paterno conforto nell’attesa che “….il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremmo rimasti, verremo insieme con loro rapiti sulle nuvole a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”. 1 Tessalonicesi 4:16-17. Con affetto in Cristo – Vito, Cinzia e Naomi Nuzzo.

Commento del fr. Michele Rutigliano – Di solito, in occasione di un’elegia funebre, si usano spesso parole di apprezzamento e si omettono invece, qualora vi siano stati, episodi di disaccordo, come spesso succede quando si lavora insieme per una causa comune. La morte del fratello Fernando mi ha molto afflitto, è stata improvvisa per quanto inaspettata. Il fratello Fernando era più giovane di me è stato un uomo infaticabile per il lavoro del Signore, soprattutto nell’evangelizzazione e nella predicazione. Sempre disponibile per incoraggiare e per essere strumento di edificazione cristiana. Ricordo la sua intensa attività di pastore Evangelista. Più volte abbiamo collaborato insieme, nelle riunioni all’aperto, con la sua chitarra, cantava prima cantici cristiani per invitare all’ascolto della parola di Dio poi ci alternavamo in piccoli sermoni. Visitavo spesso la sua comunità a San Nicandro Garganico, dove è stato pastore per molti anni e chiedevo spesso la sua collaborazione per edificare i fedeli delle mie comunità. Alternava il suo lavoro nel campo del Signore con il suo lavoro secolare di commerciante in detersivi; questo gli dava la possibilità di entrare nelle case dopo aver venduto su richiesta dei clienti la merce, trovava sempre un’occasione per portare una parola d’incoraggiamento con la lettura della Bibbia che portava sempre con sé. Di carattere ottimista, disposto sempre a sperare nel bene e cogliere il lato più bello e positivo delle cose; lo trovavi sempre di buon umore. Benevolo con tutti, è stato un uomo di azione e sapeva conservare il suo buon umore in ogni circostanza. La vita di ciascuno di noi è scritta in cielo, incancellabile ed eterna. Non sarà quella un’elegia che il Signore pronuncerà davanti a tutti gli angeli del cielo ma dirà a coloro che l’hanno servito: “Servo buono e fedele entra nella gioia del tuo Signore.” Dio ci benedica

Fernando era conosciuto anche in altre comunità. Il direttore dell’ufficio diocesano Intiso, il giorno del suo funerale ha elogiato il fratello Fernando per il suo zelo, l’amore per il Signore e per le anime.

C’è stata una stragrande partecipazione di fedeli della chiesa di Foggia e di tutta la provincia con i vari pastori.


  • Intervista telefonica di Elia Barile del 24-10-2022
  • Intervista a casa di Imelda Ciardulli Barile insieme alla figlia Damaris del 23-5-2023
  • Intervista telefonica di Filomena Pertosa del 14-6-2023
  • Interviste telefonica di Maria Grazia Curatolo 14-6-2023, 16-6-2023 e 20-6-2023
  • Intervista telefonica di Michele Vitale del 21-6-2023
  • Intervista telefonica di Fulvio Tarabella

 Maria Torraco


  • (1) https://it.wikipedia.org/wiki/San_Nicandro_Garganico
  • (2) La Scuola Domenicale è sicuramente una delle attività storiche della chiesa. Istituita nel 1948 e protrattasi ininterrottamente fino ai nostri giorni.
  • (3) Testimonianza della sorella Maria Grazia Curatolo di San Nicandro
  • (4) Intervista telefonica della sorella Maria Grazia Curatolo di San Nicandro Garganico del 20/6/2023
  • (5) Maria Grazia Curatolo Intervista telefonica del 16-6-2023. Testimone dell’opera di Dio.
  • (6) Intervista del fr. Michele Vitale
  • (7) Intervista telefonica del fr. Fulvio Tarabella del 24-10-2023