“Torni di nuovo a noi e insegnaci quello che dobbiamo fare”.

Sabato 6 ottobre 2007, a Monopoli, grazioso borgo marinaro della provincia di Bari, sorge l’hotel villaggio Porto Giardino, moderno complesso alberghiero situato in splendida posizione panoramica.

Nel verde di questa località circa mille credenti si sono riuniti, con gioia e sobrietà che contraddistingue i figli di Dio. Lo scopo dell’incontro è stato di ricordare che il 15 settembre 1907 è un giorno di sacra memoria per il movimento pentecostale. La sala congressi era gremita.

Per noi credenti è stato un giorno particolare, importante e allo stesso tempo, ricco di emozioni, di una realtà tangibile per la presenza dello Spirito Santo. Abbiamo rinnovato non solo un ricordo, ma anche il desiderio della ripienezza dello Spirito Santo.

Il Fr. Franco Citarella, pastore di Bari e segretario del C.Z. Puglia e Basilicata, dopo i saluti iniziali e il benvenuto a tutti i partecipanti convenuti, ha invitato il Fr. Salvatore Cusumano, pastore della comunità di Roma Via Repetti, membro del C.G. delle ADI, che ci ha esposto, con molta chiarezza, lo studio biblico sul tema:

“Il battesimo dello Spirito Santo”.

Cento anni fa, il 15 settembre 1907, lo Spirito Santo si manifestò come il giorno della Pentecoste, sui nostri fratelli italiani emigrati in America a Chicago; i fratelli Beretta, Francescon, Ottolini, Giacomo Lombardi, e tanti altri, furono potenziati della ripienezza dello Spirito Santo. Questi pionieri, con fede, vennero in Italia per annunciare l’Evangelo, dedicandosi a tempo pieno nell’opera del Signore. L’annuncio del Vangelo si diffuse rapidamente e dalla loro testimonianza sorsero molte comunità.

“Il fuoco della pentecoste divampa ancora”.

Il movimento pentecostale, è un popolo di semplici credenti che amano la Parola del Signore, e credono alla comunione fraterna e alle promesse del Padre. Noi come credenti, in virtù della promessa del Padre e del Figlio stesso, siamo interessati a cercare e ricercare la promessa dello Spirito Santo. Non c’è battesimo dello Spirito Santo se non c’è rigenerazione, santificazione e perseveranza.

Il battesimo dello Spirito Santo è un dono, che va atteso nella preghiera. È qualcosa di meraviglioso e di grande.

Abbiamo bisogno della potenza e del fuoco dello Spirito Santo che ci spinge ad annunciare l’Evangelo, perché solo se ripieni della grazia e della potenza di Dio, il Signore potrà usarsi di noi per condurre anime a Cristo e alla salvezza. Pietro disse: “… per voi è la promessa dello Spirito Santo, per i vostri figli, e per quanti il Signore nostro Dio ne chiamerà”.

Nella mattinata, siamo stati edificati dai cantici cantati dalla corale di Modugno, Palo del Colle e Noicattaro e nel pomeriggio da quelli della corale di Matera.

Il Fr. Carmine Lamanna, membro del C.G. delle ADI, ha presieduto il servizio pomeridiano.

Lo strumento nelle mani del Signore è stato il Fr. Felice Antonio Loria, presidente delle Assemblee di Dio in Italia, che ha meditato la Parola di Dio, basata sull’esperienza fatta da Manoà in Giudici 13:1-25. “torni di nuovo a noi e insegnaci quello che dobbiamo fare”.

Per il popolo d’Israele non era solo un periodo di confusione e di smarrimento, ma anche di nazirei. Dio prende in mano la situazione disastrosa del suo popolo.

Il Signore va alla donna sterile, in un momento di gran tristezza e senza speranza, dove non c’è possibilità di vita l’angelo dell’Eterno gli appare per annunciare la nascita di un figlio.

Il bambino sarebbe dovuto essere curato in un modo particolare e educato secondo le norme che Dio stesso aveva indicato. Lei doveva servire d’esempio al bambino che sarebbe nato in modo miracoloso; sarebbe stato per tutta la vita, un nazireo: “Avrebbe dovuto portare dei segni esteriori come testimonianza della sua consacrazione a Dio”. L’angelo affermò che il bambino avrebbe iniziato a liberare Israele.

La moglie racconta l’evento al marito Manoà che non si accontenta del semplice racconto della moglie. Allora Manoà supplicò il Signore e gli disse: «Signore, ti prego che l’uomo di Dio che ci avevi mandato torni di nuovo a noi e c’insegni quello che dobbiamo fare per il bambino che nascerà».

Dove non c’è possibilità di vita, Dio dà la vita. Dove non c’è possibilità di speranza, Dio dà la speranza. Dove non c’è soluzione, Dio dà la soluzione.

La nascita di Sansone portò la benedizione di Dio su quella casa che era destinata a rimanere senza bambini. Sansone fu un dono di Dio. Le sue vittorie avvenivano sempre per l’azione dello Spirito di Dio su di lui.

Sansone è la figura di Cristo.

Dio, nella Sua misericordia, si serve sempre di qualcuno per dare liberazione al Suo popolo. «Signore, dà vita all’opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere!» Habacuc 3:2.

Il Fr. Carmine Lamanna ha chiamato avanti tutto il corpo pastorale per una nuova consacrazione a Dio chiedendo ai fedeli di unirsi alla preghiera con loro. Il Signore ha parlato: «…desidera un popolo appartato, un popolo che si santifica, poiché Egli ha da compiere ancora miracoli in mezzo al Suo popolo»!

La benedizione è scesa copiosamente in una nuvola di gloria benedicendo tutti. Siamo tornati a casa consapevoli dell’importanza di rimanere fedeli alla sana dottrina.

Maria Torraco