è stato promosso alla gloria, nel riposo dei santi.

Il fr. Nicola nacque il 14 dicembre 1930 a Scampitella (AV), un piccolo borgo ad antica vocazione agricola, situato in un’area assai bella dal punto di vista naturalistico, immersa nel verde e che offre panorami d’incantevole bellezza. A 720 metri s.l.m. di 1400 abitanti.


Il figlio Vito ricorda nel giorno del funerale la biografia del padre: Oggi è un giorno certamente di dolore per la dipartita di papà ma è anche un giorno di festa, perché papà ha incontrato Colui che l’ha salvato e che egli ha annunciato per tutta la vita. Scampitella, località poco conosciuta ma resa nota per la presenza di alcuni fratelli evangelici, tra i quali c’era un fratello che proveniva dagli Stati Uniti d’America che portava il messaggio dell’Evangelo. Alcuni italiani emigrati all’estero che fecero la straordinaria esperienza della ripienezza dello Spirito Santo, vennero in Italia nei loro paesi nativi per annunciare l’Evangelo ai loro concittadini. Si sparse voce nella piccola cittadina di Scampitella che, erano arrivati gli evangelici. La curiosità spinse tante persone ad ascoltare la Parola, tra questi anche il fratello Nicola, un giovane di vent’anni, interessato, volle ascoltare quanto annunciavano. La riunione era formata da un gruppo di contadini, gente semplice.

In quel locale non c’era nemmeno la corrente elettrica e alla fioca luce di una lampada a petrolio i fratelli leggevano la Parola e ne davano il senso, mostrando il loro mandato con franchezza e con fede, affidandosi alla guida dello Spirito Santo. “Popolani senza istruzione” credevano fermamente nell’Evangelo di Cristo, attenendosi a tutto il consiglio di Dio.

Papà rimase profondamente colpito da quelle parole, parole mai udite; era il messaggio dell’Evangelo, la storia di Gesù, il sacrificio di Gesù per la redenzione dell’umanità. Il fratello contadino che leggeva la Parola, soffriva perché s’inceppava spesso, non riusciva a leggere speditamente per la limitata istruzione. Il fr. Nicola, in cuor suo diceva: Oh! Se potessi leggere io, non solo egli stesso avrebbe gioito di più ma anche tutti gli altri presenti.

Alle riunioni successive, egli portò con sé sua sorella Teresa e altri membri della famiglia. Tutti accettarono Gesù. Il Vangelo entrò nella famiglia Nuzzo. I fratelli lo accolsero tra loro con gioia e da subito iniziò a leggere i testi evangelici e a darne l’interpretazione. Il suo cuore si aprì al Signore e già da quei momenti realizzò l’esperienza della nuova nascita spirituale. Il 2 giugno del 1952, ad Anzano di Puglia, scese nelle acque battesimali per testimoniare della sua fede vivente in Cristo. A ministrare il battesimo fu il pastore Euplio Auciello.

Il desiderio del fr. Nicola era di annunciare l’Evangelo e disse in cuor suo: io predicherò l’Evangelo a tutto il mondo, ma ovviamente questo non gli fu possibile a motivo del duro lavoro che faceva. Ha vissuto una vita di grandi sacrifici e difficoltà. Egli dovette emigrare in Francia in cerca di lavoro e vi rimase per qualche anno. Tornato in Italia il Signore, lo chiamò al ministero nella piccola cittadina di Scampitella. Nel 1956, si recò a Troia insieme al fr. Euplio Auciello, e qui conobbe la sorella Concetta, una giovane molto fervente che testimoniava dell’opera di Dio con coraggio. Il Signore fece di lei un potente strumento nelle sue mani.

Il fr. Nicola si trasferì a Troia per lavoro. Il pastore della chiesa, Giuseppe Iannelli, gli propose di prendersi cura della comunità perché lui era anziano e fisicamente non aveva più le forze necessarie per condurre la greggia che il Signore gli aveva affidato. Nicola accettò l’incarico con gioia e con abnegazione, si prese cura dei fedeli. La comunità in quel tempo era fiorente, malgrado la persecuzione e le vessazioni del clero e delle autorità. I fedeli noncuranti, con fede glorificavano Dio e testimoniavano della sua potenza. Il fuoco della Pentecoste era tangibile, il Signore fortificava la chiesa con la Sua presenza battezzando le anime nello Spirito Santo. Oltre cento fedeli riempivano il locale di culto. Erano anime semplici, desiderose di stare ai piedi di Cristo e far conoscere agli altri la verità.

L’Evangelo così osteggiato, si faceva spazio nei cuori di molti e ci fu un grande risveglio. Il fratello Nicola oltre a prendersi cura della comunità, è stato un predicatore itinerante. Con una bicicletta, su strade impervie percorreva molti chilometri per raggiungere altre comunità nel portare la Parola. Poi quando riuscì a comprare una lambretta, insieme a dei fratelli di quel tempo raggiunse altre comunità fuori della provincia di Foggia. Le virtù della grazia lo fortificavano e lo sostenevano per superare le tante difficoltà.

Il 19 gennaio 1957 il fr. Nicola Nuzzo e la sr. Concetta Barile celebrarono il loro matrimonio nella chiesa Evangelica. Fu il primo matrimonio Evangelico celebrato a Troia. A sposarli fu il fr. Giuseppe Iannelli. Il Signore li benedisse, dando loro quattro figli: Eliseo, Vito, Antonio e Rosanna.

Oggi, 22 ottobre 2017, ha ricordato il figlio Vito, il percorso fatto a piedi il giorno del matrimonio dai miei genitori, oggi lo rifaremo in parte rientrando verso il cimitero per la tumulazione di papà.

È il ricordo di: un uomo consacrato al Signore. Papà, dopo una giornata lavorativa molto pesante, perché ha lavorato da muratore e da contadino, la sera, al suo rientro, spesso non c’era tempo per pranzare, copriva il piatto e preferiva andare in chiesa e al suo rientro mangiare la pasta fredda. Grande era l’amore e l’attaccamento per l’opera di Dio e per la famiglia. Si prese cura della moglie standole vicino durante il lungo periodo della malattia. Un carattere mite, saggio, spesso ci invitava alla riflessione e alla calma. Ha sempre avuto una parola buona. Non è stato un uomo perfetto perché è stato un uomo, il Signore l’ha onorato, depositando nel suo cuore il messaggio dell’Evangelo e questo messaggio l’ha accompagnato fino all’ultimo istante della sua vita. Due domeniche fa era qui al culto, anche se non aveva la forza di stare in piedi, per lui era importante stare insieme ai fratelli per condividere la benedizione del Signore; la sua presenza era d’incoraggiamento. La testimonianza che lascia papà a noi tutti è la testimonianza di un uomo che ha amato la Parola di Dio. La Parola è stata la sua vita, l’ha annunziata a tutti quelli che ha incontrato sul suo cammino. La sua era una predicazione estemporanea, viva, organizzata, fervente nell’esporre le Scritture.

Il fr. Nicola durante il suo cammino cristiano ha lavorato, ha sofferto, ha lottato per la causa più nobile e importante che esiste, quella della verità divina, quella del regno di Dio della salvazione degli uomini.

Gli era stata affidata una missione che egli ha adempiuto con perseveranza e devozione divulgando l’Evangelo di Dio. Io sono cresciuto tra questi banchi. Ricordo i suoi messaggi che sono rimasti nel mio cuore.

Conserviamo un ricordo prezioso di un uomo che ci ha educato a sani principi, ci ha indicato la giusta via e questo è un privilegio, è un’eredità che papà lascia a noi figli e a voi tutti.

La via da seguire si chiama Gesù; non è una religione, non è un’istituzione umana ma è Gesù. Possiamo considerare il fr. Nicola, uno degli ultimi pionieri, predicatore pentecostale della prima generazione andato col Signore, nella zona sia Avellinese che nella provincia di Foggia.

Questa comunità che un tempo è stata fiorente, possa Iddio benedirla per la sua gloria e farla rifiorire.
“perché non mi sono tirato indietro dall’annunciarvi tutto il consiglio di Dio”. Atti 20:27

Pastore amato e stimato all’età di ottantasette anni, il 21 ottobre 2017 è stato chiamato alla casa del Padre.

Maria Torraco